Le categorie dei freschi hanno realizzato prestazioni decisamente positive per tutto il corso dell’anno, sia prima del periodo epidemico, sia durante lo stesso, che anche nel mese di Maggio, ovvero al principio della fase 2.
Le ragioni di questa eccezionale performance sono sicuramente da ricercare nell’incremento dei consumi determinati dal lockdown ma, va chiarito, l’inflazione sta giocando un ruolo cruciale che è bene dichiarare apertamente.
La grande distribuzione non è protagonista di incrementi di performance eccezionali, è protagonista di un certo incremento dei volumi che, in ogni caso, non giustificano gli incrementi a valore registrati.
Pertanto se è vero che la GDO nei primi 5 mesi dell’anno ha incrementato il fatturato rispetto al pari periodo del 2019, e se è vero che i freschi hanno giocato un ruolo rilevante in questo incremento, è pur vero però che l’inflazione ha giocato un ruolo cruciale, al punto che forse pochi si sono resi conto che gli utili non saranno lo specchio degli incrementi ottenuti.
Per questa ragione in questo articolo si è voluto mettere a confronto i dati delle vendite dei freschi nei primi 5 mesi dell’anno, suddivisi per categoria, con i dati dell’inflazione (ISTAT) sia su base annua, che rilevando lo step di incremento che si è avuto da febbraio a maggio 2020. In tal maniera si può verificare con precisione a vanno vanno attribuiti gli incrementi: se all’incremento delle rotazioni oppure all’incremento dei prezzi.
Ebbene i dati sono sorprendenti.
Le categorie che hanno subito i maggiori rincari sono
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