
Ci stiamo arrivando; piano ma ci avviciniamo. I bacini di utenza in diverse zone d’Italia sono saturi, gli spazi dove aprire nuovi negozi di dimensioni medie con relativi parcheggi in zone con una interessante densità di popolazione residente sono sempre meno, e quindi le strategie della GDO devono cambiare, e stanno già cambiando (a tal proposito leggi articolo su apertura Eurospin ed anche un altro articolo su apertura Alì Supermercati).
I principali attori del discount sono coloro i quali hanno dato una svolta al mercato negli ultimi cinque anni, passando da 10-12 aperture a 50 in un anno, con rilevanti investimenti e causando in ogni bacino di utenza approcciato una forte alterazione degli equilibri preesistenti.
Ogni nuova apertura non genera mai un incremento del fatturato dell’area in cui opera, semmai lo redistribuisce creando nuovi equilibri. Qualche anno fa i principali discounters, dopo aver ammodernato la loro offerta e le loro strategie, hanno compreso che aprire in prossimità di un supermercato, anche di successo, non era una follia. Il fatturato si distribuiva sistematicamente ed una buona fetta di esso andava sempre al formato di convenienza. Ovviamente “la piazza” si altera sulla base dei competitor presenti. Basta leggere i dati di mercato forniti da IRI o Nielsen per comprendere che da qualche anno ci sono alcuni punti vendita che riescono a continuare ad avere successo sul consumatore, ed altri che invece soffrono terribilmente l’evoluzione del mass market retail.
Non è tanto il consumatore che cambia (anche, ma molto lentamente) è il mercato che si trasforma
Perchè noi di GDONews siamo così attenti a raccontare le nuove aperture dei supermercati e ci avvaliamo del supporto di una piattaforma (GeoRetail) che analizza i bacini di utenza?
Perchè abbiamo compreso che è dalla somma di tutti questi eventi che si generano i cambi e gli aggiornamenti del mercato. Si prendano, come già scritto, i casi delle due aperture di Eurospin a Pescantina (VR) ed Alì a Treviso; entrambi sono investimenti realizzati in aree con poca densità abitativa, un principio sino a qualche anno fa totalmente illogico. Oggi non lo è più. Chi scrive ricorda sempre il mitico e storico Direttore Generale di Selex, Riccardo Francioni, che quando spiegava le logiche di successo dei supermercati, soleva dire: “I supermercati non hanno le ruote“.
Lidl durante la manifestazione per i suoi 30 anni ha spiegato, per bocca del suo Presidente Massimiliano Silvestri, che il loro obiettivo è arrivare a 1.000 punti vendita entro il 2030. MD vuole arrivare a 1.000 negozi molto prima, Eurospin non dice nulla ma ne apre 50 all’anno, insomma quando finirà questa corsa?
Queste tre imprese, assieme a poche altre, si distinguono dal resto del mercato per una semplice ragione: sono tutte estremamente patrimonializzate. Questo è ciò che fa la differenza. Allora per guardare al futuro e cercare di comprendere qualcosa esiste un solo modo: capire chi sarà che potrà più facilmente sopravvivere, e lo si comprende in un solo modo, verificando la solidità delle singole aziende.
Per tale ragione inizieremo un ciclo di studi che analizzeranno proprio questo aspetto, e lo si farà con una metodologia analitica e professionale. Avvalendoci del dott. Di Napoli, senior Partner della società Numeri di Valore Srl, studieremo e vi racconteremo la storia di buona parte dei retailers italiani degli ultimi dieci anni: dalle prestazioni di fatturato, agli utili sino ad arrivare alla patrimonializzazione.
Si legga, a tal proposito lo studio dedicato alla Fratelli Arena Srl e New FDM Spa. Nelle prossime settimane pubblicheremo gli studi su Supermercati Martinelli e Tosano Supermercati e, successivamente, quello dedicato a In’s Mercato e Penny Market. Tutti sono accessibili, con grafici, tabelle e minuziose spiegazioni, agli abbonati PREMIUM e RETAILER.
Per comprendere quanto un determinato retailer sia patrimonializzato è sufficiente leggere l’ultimo Bilancio, è chiaro. Il nostro intento è un altro, molto più serio: è quello di comprendere come si è arrivati ad un determinato stato patrimoniale, in quanto tempo, in particolare in quali anni questo si è maggiormente consolidato, come e perchè. Solo da questo genere di studi si può, di conseguenza, avere una fotografia del presente rivolgendosi al futuro, ed allora sarà più semplice individuare chi saranno i protagonisti del futuro.