Quali sono i criteri di sviluppo dei supermercati in un’area che si avvicina sempre di più alla saturazione e, in molti casi, alla concentrazione? Come si differenzia l’offerta in una piazza che ha già apparentemente tutto a disposizione? Per rispondere a queste domande dobbiamo guardare sempre attentamente alle nuove aperture dei principali player del mercato ed alle strategie di investimento che si accingono a compiere. La scorsa settimana, in un articolo a firma di Andrea Meneghini, abbiamo portato a galla il caso di Eurospin che ha appena aperto in Veneto (Pescantina, Verona) un punto vendita che, come si è scritto, ha come target un consumatore pendolare e non residente.
Si tratta di azzardi, a intendere di Meneghini, perchè quel tipo di investimento vive di pochissime certezze e moltissime speranze. Tutti i più importanti players del mercato devono, però, incrementare le rispettive quote di mercato e c’è un solo modo affinchè questo avvenga: i nuovi negozi, e quindi spesso è meglio “accaparrarsi” una posizione che permette la realizzazione di un negozio grande e molto ben servito logisticamente, piuttosto che concederlo alla concorrenza.
Nell’articolo citato, Meneghini ha chiarito un concetto: questi punti vendita non hanno il beneficio di approfittare di un bacino di utenza che si possa facilmente fidelizzare, e questo aspetto è il maggior rischio in questo genere di investimento.
Un altro gruppo veneto, Alì sta aprendo un nuovo bel punto vendita, in un parco commerciale, costruito con dovizia di attenzioni architettoniche e portando ad un deciso miglioramento del decoro urbano, a Treviso. La zona scelta è vicina all’aeroporto e con poca densità di popolazione. Vi è da dire che la location è ubicata in una strada principale e che, dove c’è garanzia di un vasto assortimento e di convenienza, i clienti sono storicamente disposti a trascorrere qualche minuto in più seduti in macchina. È vero anche che laddove la densità abitativa è ridotta, le vendite sviluppabili sono comunque contenute.
L’apertura di questo negozio era prevista da tempo, ma le vicissitudini del Covid ne hanno ritardato la realizzazione. E’ probabile che Alì senta di potersi permettere di fare investimenti anche in bacini difficili, sfruttando il suo legame storico con il territorio, ricordiamo che il suo format prevede metrature importanti (vera sintesi tra assortimento e prossimità) ed ha una reputazione consolidata che sicuramente aiuta in un contesto come quello che stiamo descrivendo. Oggi, a parte i Discount più noti (Lidl ed Eurospin per citarne due) è probabile che solo i category killers locali (es. Tosano) possano consentirsi di aprire in tali aree, sperando di distrarre clienti da altri punti vendita.
Fatta questa premessa, in questo articolo andremo ad analizzare la piazza di Treviso, i suoi attori principali, i fatturati che esprimono, i loro trend degli ultimi tre anni ed anche i valori aggregati dei trend triennali dei rispettivi formati di vendita. Questo studio è stato realizzato con il supporto della piattaforma GeoRetail.
Vediamo, adesso, i dati nel dettaglio:
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