L’analisi del primo bimestre dell’anno ricorre molto spesso durante gli studi sulle categorie che stiamo pubblicando in questo particolare periodo perchè, di fatto, questo arco temporale prima dell’esplosione del coronavirus porta ad una serie di utili considerazioni: considerato che il 2019 era stato un anno di crescita sino all’autunno quando, quasi improvvisamente, alcuni formati ed alcune Regioni hanno iniziato una preoccupante contrazione, il 2020 stava, invece, generando una nuova fiducia del consumatore e le vendite erano tornate a salire.
Si è scritto nei precedenti articoli che alcune categorie registravano incrementi rilevanti nei primi due mesi dell’anno, così come anche alcuni formati di vendita stavano crescendo in maniera significativa, soprattutto i Discount ed i Superstore.
Gli ipermercati, che negli ultimi mesi del 2019 avevano dato forti segni di difficoltà, tornavano a valore molto vicini allo zero sull’anno precedente. Insomma il mercato prometteva bene, un poco come era avvenuto il 2019 della prima parte dell’anno sino alla fine di agosto.
Due settimane fa ci siamo soffermati nell’analisi dei freschi e freschissimi, spiegando che il loro incremento nella fase pre-COVID19 era evidente, e lo abbiamo dettagliato per ogni categoria e verificata in ogni territorio ed in ogni formato.
Questa settimana portiamo in analisi il confronto tra le prestazioni dei freschi e freschissimi contro quelle del Grocery nel primo bimestre: si tratta di un confronto diretto, sui formati e sui singoli territori per analizzare, ancor più in profondità, chi ha prevalso e dove, ed in quale tipo di offerta.
La scorsa settimana si è scritto che i discount nei freschi e freschissimi, a rete corrente nel primo bimestre 2020, erano cresciuti del
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