Oggi iniziamo le pubblicazioni che chiudono gli studi sul 2019 in termini di analisi degli andamenti dei fatturati della GDO, verificandone le evoluzioni nei canali di vendita, all’interno di essi nelle categorie merceologiche, nei territori del Paese, la pressione promozionale ed infine anche l’incidenza della Marca del Distributore.
Nei precedenti articoli, pubblicati nei mesi appena trascorsi, si scrisse che da settembre in avanti, dopo una discreta estate ed un primo periodo dell’anno in tenuta, i risultati della grande distribuzione stavano riducendo il vantaggio guadagnato sull’anno precedente (2018), lasciandoci ansiosi di verificare quali fossero stati gli esiti della grande campagna del Natale che, come ben si sa, può incidere molto sul fatturato e quindi determinare anche variazioni delle medie annue in maniera più sensibile rispetto ad altri mesi dell’anno.
E’ pur vero che notizie sugli andamenti del Natale sono già state pubblicate nei giornali e raccontate nei contesti di studio della grande distribuzione, così con queste nostre pubblicazioni vogliamo solo approfondire il macro dato per comprendere più in profondità i movimenti del mercato, i suoi punti deboli, ciò che invece sta funzionando e ciò che dobbiamo iniziare a tenere sotto debito controllo perchè potenzialmente pericoloso.
Perchè è interessante la pubblicazione?
Il retailer nel leggere i dati pubblicati e le tabelle riportate potrà farsi un’idea di dove concentrare gli investimenti. Ma soprattutto l’industria deve tener presente che quando propone investimenti deve avere chiaro come e dove li sta indirizzando, verificandone la correttezza.
I business plan devono essere ben costruiti, non tanto per risparmiare, quanto per contribuire a determinare valori prossimi a quelli che si potranno verificare. E solo attraverso uno studio preciso degli andamenti del mercato, come il presente e quelli che pubblichiamo settimanalmente, si possono costruire strategie ed investimenti più precisi e veritieri.
Iniziamo oggi l’analisi del mese di Dicembre e della chiusura dei 12 mesi dell’anno attraverso il dettaglio delle prestazioni dei diversi formati di vendita: supermercati, ipermercati, superstore, discount, i piccoli negozi a libero servizio ed anche i negozi non alimentari o drug store, che tanto fastidio danno, però, alla grande distribuzione.
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