Il trend salutistico in Italia è talmente in evoluzione (un po’ in ritardo rispetto a Francia e Germania) che la necessità di rivedere gli scaffali, e quindi gli assortimenti, è oggi doverosa.
Tutto questo moto continuo nasce da una semplice constatazione: per stare in buona salute non è tanto importante ciò che si mangia quanto ciò che si esclude dalla propria dieta.
Questo perché l’età della modernità, della grande crescita economica e quindi dell’evoluzione dei consumi (diciamo, per banalizzare ma rendere chiaro il concetto, dal dopoguerra in poi) con l’industrializzazione dei processi, i benefici degli alimenti protettivi sono stati con il tempo neutralizzati dagli alimenti nocivi: carne, pesce, latte, formaggi, latticini, uova hanno dovuto essere trattati, quindi devitaminizzati, demineralizzati, adulterati, conservati, emulsionati e talvolta “uccisi” con le alte temperature della cottura. Di fatto le sostanze nutrizionali degli alimenti, perse nella lavorazione o uccise con il fuoco, vengono sottratte all’organismo generando carenze nutrizionali.
Dal diabete alla celiachia, esistono una serie di patologie che hanno dato un allarme generale e portato le generazioni moderne a considerare seriamente una rivisitazione dei loro stili di vita e di alimentarsi.
Esselunga fu la prima, Coop ha poi approfondito ancor di più superando nel tempo la concorrenza, a porre l’attenzione per questi temi. L’industria, da parte sua, quando ha compreso che il forte trend era in grado di sconvolgere gli equilibri e quindi gli assortimenti, si è cimentata profondamente in questo settore ma
una sola, ad oggi, nel ramo food ha fatto della ricerca il suo motore, una ragione di esistenza, al punto che è oggi l’unica azienda che il Ministero dello Sviluppo economico considera nel settore FOOD PMI INNOVATIVA: è Vallefiorita, presente nel settore panificati freschi ed industriali.
Nel mondo produttivo italiano, al contrario di ciò che accade in altri Paesi, non ci sono aziende che osservano questi parametri e sviluppano progetti che dal campo della Biologia arrivano alla produzione ed alla vendita alla GDO.
L’essenza del lavoro di Vallefiorita è incentrata nella qualità del cibo, inteso come capacità di produrre materia prima senza i processi chimici normalmente utilizzati per rendere i prodotti industriali.
“Esistono miliardi di piccoli esseri che lavorano gratuitamente per l’uomo, sono i microorganismi, la nostra genesi. Negli ultimi 70-80 anni ce ne siamo dimenticati ma sono loro che producono in modo naturale il lievito, che fermentano in maniera naturale la birra, sono loro che conservano in maniera naturale ciò che accade in natura. Attraverso la creazione di processi chimici, piuttosto che biologici, la grande industria ha trovato la possibilità di massificare la produzione grazie a processi industriali: questo ha determinato la possibilità di superare le leggi della natura, i tempi di lievitazione, i tempi di vita dei prodotti, etc. Ma allo stesso tempo tutto ciò ha dato spazio alle intolleranze, e da qui l’evoluzione repentina e massificata di nuove malattie.” Spiega Piero Minisci, co-fondatore di Vallefiorita “Noi utilizziamo i microorganismi, replicati in laboratorio, e questi inseriti nelle nostre ricette ci danno una serie di plus che i prodotti tradizionali non hanno, non hanno conservanti, il nostro lievito è naturale, insomma noi seguiamo nei nostri processi il corso della natura.”
D: Eppure per seguire il corso della natura c’è bisogno di ricerca e sviluppo
R. “Certo perché i nostri antenati, che conservavano e cucinavano seguendo il corso della natura producevano solo per loro, per la famiglia, quando si fa impresa bisogna ricorrere alla ricerca, che serve per utilizzare al meglio i microorganismi. “
La Novità: Base Pizza impastata con acqua di mare
Da questa filosofia nasce una serie di prodotti che oggi vengono commercializzati nel mercato italiano ed internazionale. L’ultima novità di Vallefiorita è la base pizza all’acqua di mare.
E’ una base pizza, quindi non è arrotolata ed è già limitatamente precotta, che il consumatore può farcire a piacere con gli ingredienti preferiti e vivacizzarla sino a cotta ultimata.
Questa base pizza è fatta con una farina di tipo 0 di grani antichi, la storica Senatore Cappelli, una delle più famose nella tradizione del sud Italia (Valle Fiorita ha bandito dalle sue ricette la Farina di tipo 00) con una lievitazione naturale di 24 ore.
Il lievito utilizzato è quello prodotto in laboratorio, quindi naturale. L’impasto con acqua di mare permette una salatura naturale del prodotto, a cui non viene aggiunto nessun altro ingrediente.
Questo interessante ed innovativo prodotto ha recentemente vinto il premio come prodotto più innovativo dell’anno 2018 a Parigi al Wabel Chilled & Dairy Summit ed è già sugli scaffali di diverse catene della GDO italiana a pochi mesi dalla sua nascita.
Valle Fiorita sta già producendo nuovi prodotti base pizza che, assieme a quello citato, saranno protagonisti di un segmento che aveva davvero bisogno di novità.
innovazione , naturalità e qualità, alla base dello studio di ogni nuovo prodotto prima che sia immesso sul mercato