Giovedì 1 Marzo uscirà in e-book (edizioni GDONews) il primo manuale di categoria dell’anno. I manuali raccontano le dinamiche delle vendite nella Grande Distribuzione di ogni settore analizzato e tracciano una analisi economico-finanziaria ai produttori, che in certi casi si trasformano in vere e proprie analisi di benchmark. Il primo manuale sarà dedicato al vino ed alle sue performance in Grande Distribuzione (Super+Iper). I dati pubblicati saranno tratti da elaborazioni di GDONews sulla base dei dati IRI e Nielsen. Gli abbonati PREMIUM hanno diritto al download gratuito di tutti i manuali nell’apposita pagina.
Il mercato del vino è per l’Italia uno dei più importanti fiori all’occhiello nel mondo. Il valore delle vendite, sia in Italia che all’estero, del vino italiano è sempre stato rilevante e, negli ultimi anni, lo è ancora di più. E’ un dato di fatto che la crisi economica ha saputo generare il giusto stimolo per appoggiarsi ancor di più sulla sponda mondiale per creare nuovo valore aggiunto a far sì che i limiti del nostro mercato fossero sopperiti da mercati in via di espansione.
Questo libro vuole essere un piccolo breviario che racconta i numeri espressi, in termini di produzione del settore, negli ultimi cinque anni e nel dettaglio descriverne le vendite nel sia mondo (export) che soprattutto in Italia (mercato interno). In particolar modo sarà nostra premura fare una seria fotografia degli andamenti del vino dentro la Grande Distribuzione italiana nell’anno 2016-2017.
Chi sono in Italia i grandi produttori di vino?
Al primo posto la società Cantine Riunite – GIV che con 566 milioni di euro è il leader delle vendite nazionale. Nel 2016 l’azienda è cresciuta sull’anno precedente del 3,6%.
Al secondo posto si posiziona l’altro grandissimo player internazionale Caviro che con i suoi 304 milioni di euro di fatturato detiene una salda posizione vicino al vertice. (vedi tabella sotto)
Antinori è la terza azienda per fatturato, seguita da Zonin. Entrambe le aziende, sostanzialmente vicine per dimensioni, sono cresciute molto bene rispetto al 2015, ed entrambe trovano nell’export la ragione della crescita.
Come loro molte aziende del settore stanno vivendo un momento d’oro, di crescita e di grande entusiasmo e ciò avviene senza che i consumi interni siano cresciuti, e la cosa curiosa è che nemmeno i consumi mondiali si trovino in una situazione di crescita.
Quindi, riassumendo, nel 2016 nonostante i consumi nel mondo non siano in grade crescita, il fatturato del settore VINO in Italia è in aumento del 6% sul 2015 sia grazie alle vendite estere (+6,6%), che al buon contributo di quelle domestiche (+5,3%).
Si tratta di un risultato inferiore a quello dell’intera manifattura (+9,3%) ma assai migliore di quello dell’industria alimentare (+2,9%).
Anche se il 2016 non è stato per il vino come uno degli anni a crescita più rilevante dal 2011, esso consente alle vendite del settore di superare del 27,3% i livelli del 2011, all’export del 37,7% e al fatturato domestico del 17,6%, lungo un trend di crescita ininterrotta anche se altalenante;
Le aziende italiane, contrariamente a ciò che avviene negli Stati Uniti dove esistono molte multinazionali quotate in Borsa, sono spesso a conduzione familiare ed altrettanto spesso sono piccoli produttori riuniti in grandi cooperative. (vedi tabella sotto)
Qualcuna, da qualche anno, è stata acquisita da capitali stranieri e fanno parte di aziende straniere.
Le principali aziende italiane nel settore, in termini di dimensioni, sono tutte del nord.
Come si può vedere dal grafico sotto, quello del vino è un mercato che guadagna e dal 2011 al 2015 sia il ROI che il ROE hanno subito buoni incrementi. Guardando il grafico si può notare come l’aggregato delle 140 società vinicole ha visto il roi passare dal 6,4% del 2014 al 6,7% del 2015, un valore decisamente più soddisfacente del 5% del 2011.
Il ROE è cresciuto al 6,6% nel 2015 dal 5,9% del 2014, dopo il 2,7% del 2013 e il 3,4% del biennio 2012-2011. Esso ha beneficiato dell’espansione degli utili netti nel 2015 (+19,4%), agevolata dalla contrazione delle imposte (-3,7%) rispetto al 2014. Nel complesso, quindi, la redditività operativa appare in miglioramento nel quinquennio; quella netta segna nel 2014 una decisa ripresa (5,9% il ROE), con inversione del trend calante tra 2011 e 2013. Anche depurando i dati delle imprese che hanno originato le maggiori partite straordinarie la sequenza del roe appare crescente nel periodo: 3,5% e 3,6% (2011 e 2012); 4,5% (2013); 6,1% (2014) e 6,7% (2015). Permane ridotta la percentuale di società in perdita (14%).
Le quote di mercato per varietà di vitigno
Con riferimento ai vini rossi, le quote di mercato 2015 per varietà/vitigno, in termini di volumi di vendita, sono le seguenti (in ordine di quota più elevata
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