Attilio Pallante è responsabile commerciale estero di Pasta Reggia, il brand con il quale è attivo il pastificio fondato nel 1949 dalla famiglia Pallante a Caserta. Secondo Pallante l’industria di Marca ha retto più degli altri player la prima ondata di rincari, aspettando ad aumentare i prezzi di listino: perciò sarà anche l’ultima a tornare indietro applicando ribassi strutturali e si affiderà nel breve periodo alle campagne promozionali.
Le tendenze inflattive, determinate dal calo dei listini della materia prima (semola di grano duro), sono in regressione. Arriveranno anche i cali dei listini al retailer ed al pubblico?
“I listini dei primi prezzi hanno già adeguato in tutte le strutture i prezzi di cessione al consumatore finale. Seguiranno ulteriori adeguamenti ed integrazioni al ribasso”.
In questo momento di generale instabilità, la grande marca industriale, che nel tempo ha saputo costruire certezze, è messa sotto pressione dalle strategie dei retailer che, con le loro MDD, incentivano gli acquisti su basket di spesa economici. La pratica non è ovviamente una novità, di nuovo c’è il forte calo della pressione promozionale delle grandi marche. Qual è, in questo contesto, il dialogo che la Marca Industriale deve rivolgere al consumatore finale, retailer permettendo?
“La grande marca è stata l’ultima a presentare incrementi di listini e sarà l’ultima a fare adeguamenti al ribasso di conseguenza. Proprio per questo nel breve si difenderà incrementando nuovamente la pressione promo. Per lei l’innovazione è l’arma giusta per giustificare listini più sostenuti rispetto alla MDD”.
Parliamo dei nuovi consumatori, la generazione Z: voi come industria di marca quale tipo di attenzione rivolgete loro, l’approccio è diverso rispetto agli altri stereotipi di consumatori?
“L’approccio dell’industria di marca verso questi consumatori è diverso perché differenti sono le pretese: nel marketing (più digitale), sul packaging ( migliore leggibilità dell’etichetta) , ma anche nell’assecondare tendenze recenti come acquisto di prodotti a km 0, di filiera integrata o che utilizzino materie prime nazionali”.