Il primo mese del 2023 ci consegna una fotografia aggiornata dell’andamento delle vendite dellla grand distribuzione. IRI ha appena comunicato i risultati delle vendite del mese di gennaio analizzando, come sempre, gli aspetti andamentali che fanno riferimenti alle vendite a valore ma, ancor di più, verificando nel dettaglio gli andamenti dei sell out a volume. L’interesse nella lettura dei dati IRI sul LCC nel mese di gennaio è dato dal fatto che la sua lettura è molto rivolta alle categorie merceologiche che compongono gli assortimenti, cioè legge i dati con un’ottica “Industria di produzione oriented”, pur riportando i risultati dei formati distributivi della GDO.
Spiega il noto Istituto di Ricerca “Il Largo Consumo Confezionato, nel computo totale dei canali fisici e online, peggiora ulteriormente la fase negativa manifestata alla fine dell’anno scorso, registrando una contrazione inedita dei volumi (-4,5%)” e poi aggiunge “Il forte calo degli acquisti coincide con un’inflazione compartimentale che resta molto elevata (+12,7%).”
Il mese di gennaio è storicamente legato alle prestazioni del Natale, che cade nel mese immediatamente precedente: vale a dire, se le feste portano una rilevante crescita del fatturato, è probabile che il mese di gennaio “paghi” l’euforia, per contro se il natale non è entusiasmante allora gennaio ha molte probabilità di portare risultati positivi. Un altro aspetto che, ovviamente, influisce sugli andamenti sono le prestazioni registrate l’anno precedente nel pari periodo.
Vediamo, quindi, di mettere meglio a fuoco la situazione: lo scorso anno iniziava in un clima di forti tensioni negoziali, a causa dei primi segnali di inflazione dovuta a vari scenari: da un lato dai pessimi effettivi climatici a livello internazionale (2021/22) su molte coltivazioni, dalle olive e grano duro in Italia per non parlare dei pomodori, al caffè verde in Brasile, al grano duro in Canada. Dall’altro lato l’inflazione bussava alle porte della produzione, in modo trasversale, a causa del post Covid, che portava con sé la “ripartenza” dell’economia mondiale, esclusa la Cina, e che inevitabilmente andava ad infiammare i costi per eccesso della domanda, mettendo in luce, tra l’altro, la sciagurata politica petrolifera degli ultimi anni.
Nel 2021, in un clima surreale e con le vendite dell’autunno molto fiacche, si visse una campagna natalizia davvero buona che portò, guarda caso, ad un gennaio non performante. Solo per ricordare: gennaio 2022 le vendite totale Italia chiusero a +0,1% a valore, mentre le vendite super+iper+superette chiusero con un 0% sempre a valore, ed i discount -0,1%.
Quindi: con questi presupposti non era assurdo pensare alla difficoltà nel ripetere i risultati della ricorrenza del Natale, ma era plausibile immaginare un gennaio 2023 migliore. In queste ipotesi mancava un protagonista: la crisi energetica e l’esplosione di un’inflazione che non si ricorda da oltre 40 anni.
Ricordate i risultati delle vendite del LCC a dicembre 2022? Ciò che è accaduto a gennaio, però, è anomalo perché alla flessione delle vendite del Natale ha corrisposto una seconda flessione; si parla sempre di volumi.
La novità è però la seguente, ed IRI la descrive benissimo: “A gennaio sono in sofferenza tutti i canali che vedono flettere la domanda a volume, con la sola eccezione degli Specialisti Casa e Persona. Il fatto nuovo è la contrazione dei Discount, che per la prima volta da molto tempo, vedono ridurre le vendite a volume della stessa intensità rispetto ai formati «classici» delle Distribuzione Moderna. Questo dato segue ad un prolungato periodo di rincari nei Discount sensibilmente superiori a quelli degli altri canali.”
Quindi per la prima volta anche il canale discount inizia a soffrire le vendite a volume, nella stessa entità sofferta dai canali tradizionali. Peraltro com’era prevedibile “la pressione promozionale è ancora in calo (-0,7 punti % rispetto alla controcifra 2022), anche se la flessione è meno pronunciata rispetto a quanto osservato negli ultimi mesi del 2022.”
IRI sottolinea, tra l’altro, un altro aspetto conseguenza della difficoltà del potere di acquisto del consumatore “ [Le MDD] aprono il 2023 mettendo a segno un progresso molto importante (+1,9 punti di quota di mercato), sospinte anche dal balzo dei reparti Cura Persona e Cura Casa che fino all’anno scorso contribuivano poco alla loro risalita.” Ed ancora “L’espansione delle vendite a valore dei segmenti Funzionale, Insegna e Primo Prezzo spinge il trend dei ricavi MDD.”
Se il canale discount ha sicuramente beneficiato delle difficoltà degli italiani, seppur calando la sua evoluzione nel mese di gennaio, la MDD è l’altra grande protagonista di questo particolare momento storico.
IRI, successivamente, entra in analisi degli assortimenti e spiega “In Gennaio scende ancora la profondità assortimentale nella maggior parte dei formati distributivi con però più eccezioni fra cui in evidenza gli Ipermercati (+1,3%). In generale le Marche Industriali lasciano ancora spazio a scaffale alle Marche del Distributore, anche se la forbice comincia a restringersi.”
Quindi: la gdo continua in questa incessante opera di ottimizzazione dei sell out attraverso l’ottimizzazione degli assortimenti, delistando quelle referenze che non trovano rotazioni giustificabili e massimizzando gli spazi per quelle che, per contro, sono in linea con le tempistiche delle rotazioni di magazzino.
IRI, infine, menziona quali sono le categorie merceologiche che, nel primo mese di questo difficile anno, hanno registrato prestazioni i cui andamenti si sono contraddistinti rispetto al pari periodo dello scorso anno; “Fra le voci più rappresentative dell’Alimentare Confezionato (ricavi > 20 milioni di Euro) – spiega IRI – segnaliamo la crescita degli acquisti in volume dell’Avicunicolo, Caramelle, Dessert Freschi Monoporzione, Frutta Secca s/guscio e Panetti Croccanti; mentre cali a due cifre percentuali si misurano per Secondi Piatti a Base Pesce, Surgelati di Pesce Panati/Naturali, Pizzeria Surgelata, Specialità Ittiche Fresche e Olio Evo, Olio di Semi e Wurstel.
Nelle Bevande (sempre focalizzandoci sulle categorie più rappresentative) si evidenziano in positivo le Bevande Base Tea e le Cole, mentre flettono tutte le altre fra cui citiamo i Vini, le Birre Alcoliche, le Acque Effervescenti Naturali e le Bevande Base Frutta.
Il Cura Casa vede crescere in Gennaio i volumi solo per i Rotoli di Carta, mentre sono in calo tutte le altre categorie di rilievo (soprattutto i Pulitori per Piccole Superfici, gli Accessori Usa e Getta per la Tavola, i Detersivi per Lavastoviglie e i Trattamenti per il Bucato).
Nel Cura Persona segnaliamo (sempre seguendo la rappresentatività della spesa) rialzi a due cifre della domanda a volume di Cura Viso Donna, Fazzoletti di Carta e Prodotti per Incontinenza. In sensibile calo Pannolini, Shampoo e Assorbenti Esterni.
Nel Petcare ancora uno spunto positivo per gli acquisti dei prodotti per l’Igiene del Gatto e l’Alimentazione Canina. In crescita anche l’Alimentazione Gatto ma a tassi più contenuti. Forte negatività per le Lettiere (volumi -14,2%).