
Annoverata tra le case olearie più antiche d’Italia, la Famiglia Manca è impegnata nel campo dell’olivicoltura sin dall’Ottocento. Nel 1916, con l’apertura di un frantoio nel centro storico di Alghero, la Famiglia intraprende l’attività di trasformazione delle olive e la produzione di olio extravergine, portandola avanti in un continuo divenire sino ai giorni nostri.
Il vero decollo avviene quando negli anni ’70 Domenico Manca, nipote del fondatore, prende in mano l’azienda, ne diventa l’amministratore e crea il marchio San Giuliano ispirandosi al nome della tenuta dove viene installato il primo frantoio a ciclo continuo della Sardegna. Grazie alla sua spinta innovatrice si assiste a una rapida e notevole crescita che in breve tempo porta il brand e l’extravergine 100% italiano – conosciuto prima solo a livello locale – ad affermarsi in Penisola. Successivamente, con il fondamentale contributo del figlio Pasquale inizia la distribuzione negli Stati Uniti, in Canada e in numerosi altri Paesi esteri, con un trend di export in costante aumento.
Lo sviluppo di nuovi mercati – spiega Pasquale Manca, oggi AD della società – è sempre andato di pari passo con la crescita strutturale dell’azienda. Abbiamo infatti tenacemente investito le nostre risorse in moderni macchinari per il frantoio e l’imbottigliamento, i quali unitamente alla storica esperienza acquisita sul campo sono la nostra più grande garanzia di produzioni di eccellenza.
Oggi la linea San Giuliano offre oli extravergini 100% italiani con molti profili organolettici…
Esatto. Questo ci permette senz’altro di soddisfare i gusti più vari dei nostri consumatori e contemporaneamente ci premia a livello di categoria. Infatti possiamo affermare di essere leader indiscussi in Sardegna nel settore del 100% italiano con una quota del 72,4% e di detenere un quarto dell’intera categoria. A livello nazionale la nostra referenza principale, l’Olio Extravergine San Giuliano Originale 100% Italiano 1 litro, si colloca al 41esimo posto tra le prime 100 referenze dell’intera categoria.
Sembrerebbe che il 2020 non sia stato un annus horribilis come per molte altre aziende italiane.
Dipende. Sicuramente il contesto pandemico che ci siamo trovati ad affrontare non ci ha lasciati indifferenti né ci ha agevolati nel lavoro. Tuttavia le perdite sul fronte HORECA sono state controbilanciate da una crescita delle esportazioni (+35% rispetto al 2019) e delle vendite nel settore della distribuzione nazionale (GDA) dove abbiamo visto un +23,2% nei volumi e un +8,5% a valore, contro il +9,5% e il +3,8% dell’intera categoria EVO. Inoltre nonostante un PTC index superiore del 50% a quello dell’intera categoria, continuiamo a ricevere interessanti segnali di gradimento da parte del consumatore, elemento confermato anche da un +7,4% di baseline a valore*.
Le vendite sono il risultato di una strategia programmata…
Sì, al momento la nostra è una delle poche realtà italiane che può vantare di essere verticalmente integrata, con il controllo pressoché totale dell’intera filiera produttiva. Questo significa supervisione su ogni fase, dalla coltivazione delle olive alla loro trasformazione in olio e il successivo imbottigliamento.
A proposito di filiera, l’olivicoltura è forse uno dei maggiori tratti distintivi della vostra azienda.
Assolutamente sì. La vocazione olivicola della nostra famiglia non è mai venuta meno nel corso degli anni e la nostra passione per la terra è la stessa da generazioni.
Questa è sempre stata coniugata alla lungimiranza di mio padre Domenico. In un momento storico in cui sono molto poche le imprese che dimostrano di credere ancora nell’olivicoltura, noi abbiamo deciso di scommettere sul futuro avviando nel 2013 il progetto NOVOLIVO. Il piano è quello di acquisire oliveti di tipo tradizionale ma soprattutto terreni incolti da riqualificare attraverso la messa a dimora di nuovi o
livi e con innovativi progetti nel campo dell’agricoltura sperimentale e di precisione. L’obiettivo che ci siamo prefissati, nel medio periodo, è quello di raggiungere i 600 ettari, 250 dei quali sono già stati impiantati e una parte di essi è entrata in produzione nella campagna olearia che si è appena conclusa, dandoci lusinghieri risultati dal punto di vista qualitativo.
Grazie a NOVOLIVO saremo in grado di accrescere la nostra autonomia produttiva di oli extravergini dalle caratteristiche chimico-fisiche e organolettiche di elevata caratura e di filiera tutta italiana. Questo ci permetterà di consolidare la nostra posizione tra i produttori di olio extravergine di riferimento nel panorama del 100% italiano.
Suona come un disegno ambizioso.
È sicuramente un progetto complesso e articolato che non ha come unico obiettivo la produzione ma anche il rispetto e la salvaguardia del territorio in cui operiamo. Come dicevo poc’anzi, abbiamo deciso di scommettere sul futuro e non potevamo fare ciò senza pensare al progetto anche in una chiave di agricoltura a basso impatto ambientale e sempre più sostenibile. Ad esempio, le nuove coltivazioni hanno portato ad avere un rapporto positivo in termini di emissioni di CO2, infatti il volume di vegetazione oggi presente nelle aree dei nuovi oliveti ha una densità ben maggiore rispetto ad altri tipi di impianti, senza dimenticare che il nuovo sistema di coltura consente un utilizzo preciso e mirato delle risorse idriche che minimizza gli sprechi. Tutte le coltivazioni sono poi in regime di agricoltura biologica certificata, il che significa che non utilizziamo fitofarmaci di sintesi nel rispetto dell’ecosistema e della biodiversità. E, sempre a proposito di ecologia, il nostro moderno frantoio ci permette di avere un ciclo produttivo green in cui i sottoprodotti della lavorazione delle olive vengono trasformati in risorse per la produzione di energia pulita.
Da un’azienda con un ciclo produttivo del genere ci si aspettano dunque degli extravergini di alta qualità…
Il 2020 è stato un anno di conferme per la qualità dei nostri prodotti. Un’eccellenza riconosciuta dall’ottimo posizionamento nell’EVOO World Ranking, la classifica dei cento migliori produttori oleari al mondo, dove occupiamo il ventesimo posto assoluto e il primo tra le realtà italiane. Il risultato arriva a conclusione di una lunga serie di premi e riconoscimenti che anche quest’anno ci hanno visti protagonisti nei più diversi concorsi internazionali. Solo per fare un esempio, nel corso del 2020 abbiamo orgogliosamente raccolto 33 tra medaglie, riconoscimenti e menzioni nelle più autorevoli guide del settore in Italia, come Gambero Rosso, Slow Food e Flos Olei, ma anche negli USA, in Giappone, Svizzera, Regno Unito e Spagna.
Sempre a proposito di qualità, vale la pena ricordare che la lavorazione dei nostri oli extravergini segue i più alti standard produttivi e questo è sugellato dall’ottenimento delle più importanti certificazioni di processo e di sistema a livello internazionale come IFS, BRC, ISO 22000 e la recente ISO 22005 che attesta la tracciabilità dell’intera filiera produttiva.
(*Fonte dati: IRI, geografia: ITALIA, canale: IPER+SP+LSP, periodo: AT Novembre 2020)
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