
Dopo la pubblicazione dell’analisi finanziaria delle imprese italiane produttrici di pasta secca abbiamo intervistato il dott. Giuseppe Di Napoli, senior partner della Obiettivo Valore Srl, azienda che studia le dinamiche finanziarie del mercato GDO, con particolare focus alle analisi di rating.
Quella compiuta da Di Napoli, e da noi pubblicata, è una vera e propria analisi di Benchmark tra le due aziende dimensionalmente più grandi del mercato italiano, Barilla e De Cecco, ma anche di quelle aziende che hanno un ruolo importante nella produzione di pasta con il marchio dei distributori come Pasta Zara, Pastificio Rummo e Pastificio Liguori. Infine abbiamo inserito nell’analisi la Divella (leader in alcune Regioni del sud Italia) e Garofalo, marchio di rilievo internazionale.
Perchè è importante una analisi di Benchmark?
Questa parte dell’intervista lo spiega adeguatamente.
Un confronto settoriale così vasto è compiuto per dare una panoramica dell’intero settore.
Entrando nel merito dell’analisi in oggetto, la prima attività posta in essere dal dott. Di Napoli è stata quella di incrociare la crescita media annua del periodo 2012-2016 del fatturato con quella della redditività (EBITDA) per valutare non solo l’evoluzione del fatturato ma anche comprendere se la crescita è stata “buona” o “cattiva.
Il grafico è costruito ponendo l’intersezione dei due assi ai valori medi di crescita sopra riportati (fatturato +2,4% annuo e redditività +3,3% annuo), in modo da posizionare le diverse aziende in quattro quadranti a seconda che la performance di crescita del fatturato e della redditività sia stata sopra o sotto la media. Ad esempio, nel quadrante in alto a destra troviamo tutte le aziende che nei cinque anni hanno registrato sia crescita delle vendite che della redditività sopra la media. Al contrario, nel quadrante in basso a sinistra troviamo invece tutte le aziende che nei cinque anni hanno registrato tassi di crescita peggiori della media.
Ecco la spiegazione del Dott. Di Napoli
Se da un lato Barilla (grande azienda) e Garofolo (media azienda) risultano le realtà più redditizie sotto l’aspetto operativo nel 2016, con un EBIT margin molto simile, pari all’11% del fatturato, contro il 4,1% medio riferito a tutte le aziende in esame (7,1% se escludiamo Rummo), dall’altro, oltre a Rummo, che opera in perdita nell’ultimo biennio, a causa dei danni provocati dall’alluvione del 2015, Pasta Zara e Liguori sono le aziende (di media e piccola dimensione), che registrano il minor livello di marginalità operativa, a fronte invece di un posizionamento intermedio da parte delle realtà di maggiori dimensioni De Cecco e Divella.