Pasta: più Private Label per mantenere la quota di mercato

Il business della pasta di semola è nel suo complesso in fermento. In piena espansione all’estero, mentre il mercato interno vive un momento di mutazioni.
In calo la tipologia “classica tradizionale”, boom di vendite, invece, per le paste biologiche e le varianti a contenuto di servizio, leggi: speciali. Poco rilevanti e stabili le paste aromatizzate che non arrivano al 2% del totale. La flessione (della tipologia tradizionale classica che va dal 9 all’11% del valore secondo i formati) è dovuta anche alla forte pressione promozionale, atta a sostenere le vendite e ad attrarre i clienti a negozio. Tale incidenza è stata maggiore per la Marca Commerciale vicina al 40%, mentre per la Marca del Distributore si ferma al 17%, dato comunque importante.

Focalizzando la nostra visione del mercato dal punto di vista delle Private Label, possiamo dire che il loro sviluppo è stato quanto mai imponente in questi anni. Alimentate da un mercato interno tenacemente caratterizzato dal frazionamento. Un big player da un lato e molte piccole realtà locali dall’altro, forti di una tradizione antica e indiscutibile. Le Private Label raggiungono così il 15% del valore del business totale.

Leader indiscusso del mercato italiano rimane comunque


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