martedì 14 Gennaio 2025

Carrefour chiude 21 Ipermercati in Belgio. Ed in Italia?

Sin dai tempi dell’ex A.D. di Carrefour France si parla di chiusura, da parte del colosso distributivo francese, dei mercati del Belgio e dell’Italia, rei di non portare nelle casse della multinazionale le redditività previste dopo anni di rodaggio. Però quando dalle parole, quelle datate di Duran, si passa ai fatti, iniziano ad agitarsi le acque della preoccupazione. Intanto un fatto certo e definitivo: la società francese, numero due al mondo nella grande distribuzione, ha deciso la chiusura di 21 punti vendita in Belgio con conseguente licenziamento per 1672 dipendenti , pari al 10% del totale. Ovviamente dopo l’annuncio ha fatto eco la rabbia dei lavoratori: “La concorrenza è più forte di noi. Perché, dice questo rappresentante sindacale, ha un progetto e buoni prezzi: da non è il contrario. La situazione non è certo colpa dei lavoratori”

Secondo l’amministratore delegato della filiale belga di Carrefour il problema é su come reinventare il concetto di ipermercato : un problema che abbiamo in Francia, in Europa , in Italia . In Belgio inoltre c‘è il problema dei costi che è differente: é una specificità del Paese e delle sue infrastrutture (per motivi differenti anche il nostro Paese soffre degli stessi problemi).

La ristrutturazione in Belgio era stata annunciata dal neo amministratore delegato del gruppo che tuttavia ha ribadito l’intenzione di restare nel “plat pays”.Quindi non si parla di abbandono ma solo di ridimensionamento. Questa è, oggettivamente, una novità rispetto al passato di Duran. In Italia il problema è simile, ma la differenza sta nel fatto che si fa più fatica a trovare acquirenti, ma il destino degli Ipermercati Carrefour del sud è già segnato, e forse di alcuni suoi posti di lavoro. Intanto, come si sa, 4 Ipermercati ad insegna Carrefour sono già stati venduti mesi or sono alla Coop, che un poco, si sta pentendo degli acquisti fatti.

Dott. Alessandro Foroni
Dott. Alessandro Foronihttps://www.gdonews.it
Esperto di sociologia, organizza reti vendita e merchandising a livello nazionale, prepara i funzionari alla negoziazione con il trade.

5 Commenti

  1. Ma che vadano via!!!!!IN fretta pero’….Vengono al Sud, si fottono i nostri soldi, e poi abbandonano…..SOLO MERCENARI!!!!!!!!Avete distrutto il mercato!!!!!

  2. Credo che la volontà di vendere ci sia da parte di Carrefour ma non ci sono acquirenti per la cifra richiesta.
    Il fatto che la quota detenuta in finiper sia stata ricomprata da Brunelli indica come 1) Carrefour non abbia più intenzione di crescere in Italia, sino a due anni fa puntavano alla leadership degli iper, 2) che forse stanno pensando di uscire dal paese o come è più realistico pensare ritirarsi nel centro nord -italia.
    Quest’ultima strategia anche se la più probabile mi appare la meno condivisibile, concentrarsi al centro nord, significa entrare in guerra aperta con Coop – Esselunga, Aspiag nel triveneto ed in certe aeree anche con l’ex alleato finiper.
    Il mercato è molto cambiato dal 2001 anno in cui con la fusione promodes e la cessione di euromercato nacque l’attuale carrefour italia e la concorrenza è cressciuta e di molto in quelle aree, sia a livello quantitativo che qualitativo.
    Vaneggio e se coop, conad ed esselunga facessero un offerta comune per rilevare la società, esselunga potrrebbe prendere una parte dei super, quelli situati a Roma, la romana supermercati strani incroci della storia, conad rimpinguare con una parte degli la sua assenza in zone strategiche del paese, e coop potrebbe comprare iper e super rimanenti ove non superasse i limiti dell’antitrust.
    Sarebbe una win win situation per tutti ma è puro vaneggiamento, anche se forse basta cambiare il nome di qualcuno di questi attori ed il gioco si può realizzare.

  3. io penso che data la distribuzione della popolazione al sud,ancora più disseminata sul territorio rispetto al nord,sarà molto difficile sradicare la forza di prossimità del commercio tradizionale.Certamente carrefour ha sbagliato ad impostare la sua strategia in italia,e come scritto anche nel Belgio,forse per una scarsa conoscenza del territorio, ma non possiamo nemmeno demandare al distributore francese di risolvere i problemi di un mezzogiorno che ha bisogno di cambiamenti radicali ai posti di comando.

  4. Un uccelino mi ha raccontato che potrebbe esserci un cambio di bandiera, per carrefour italia, i colori sarebbero sempre il bianco il rosso ed il blu, ma al posto del tricolore, potrebbe arrivare l’union jack.

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