La Coop non ci sta a far da capro espiatorio di quel bizzarro fenomeno al quale stiamo assistendo: certo, calano i prezzi delle materie prime, però aumentano (anzichè calare) quelli dei prodotti di marca sugli scaffali dei supermarket.Con il dito puntato sulle multinazionali (Procter & Gamble, Danone, Lactalis, Nestlè) e sulla loro richiesta di aumenti (dal 4 all’8%, si va dai detersivi ai latticini alla birra) la Coop si è decisa al grande passo, far pubblicare a pagamento una lettera aperta alle industrie di marca denunciando le loro richieste di aumento considerate «ingiustificate e incompatibili con la necessità di contenere i prezzi e favorire i consumi in un momento di grave crisi».Il rischio segnalato dal sistema Coop Italia, è evidente. Dopo l’ondata di aumenti del 2008, potrebbe registrarsi un’ulteriore crescita dell’inflazione l’anno prossimo. Le Coop si sentono un pò Cassandre. «Già a luglio abbiamo segnalato che le materie prime stavano calando – dice il presidente, Vincenzo Tassinari. Qundi oggi non possiamo accettare aumenti ingiustificati dei prezzi perchè quelli di grano, mais, farine, orzo, latte, semi oleosi, ma anche petrolio e derivati e alluminio, stanno scendendo ancora». Coop ha già abbassato i prezzi di pasta, farina, burro, latte Uht, yogurt venduti con il proprio marchio. «Ci saremmo aspettati che anche le industrie avessero fatto altrettanto, il che non è successo. Siamo scesi del 10%, addirittura Coop Firenze del 20%. Per questo, Coop non accetterà richieste ingiustificate di aumento. Lo diciamo apertamente e pubblicamente».Poi rincara la dose: «Ci appelliamo al senso di responsabilità delle imprese eccellenti per preservare il potere di acquisto dei consumatori e soprattutto la fiducia. Se la situazione persisterà, ovviamente, ci riposizioneremo. Le marche sono state rimpiazzate dai nostri marchi Coop che negli ultimi mesi hanno fatto registrare un aumento del 14% nelle vendite».Non era mai successo che la Coop si rivolgesse con un simile messaggio ai 6 milioni 700mila soci consumatori. «Siamo convinti che tutte le imprese responsabili dovrebbero impegnarsi in azioni concrete per recuperare fiducia e rispondere alle attese di difesa del potere d’acquisto dei consumatori – aggiunge Tassinari. Questo si aspetta oggi da noi la gente: segnali forti di attenzione e di aiuto per affrontare e superare le difficoltà. Coop fa la sua parte e chiede alle industrie di marca fare la loro, nell’interesse dei cittadini e del Paese». E c’è poi un sospetto strisciante, al quale Tassinari accenna, di volata: che le multinazionali, in sofferenza all’estero, specie negli Stati Uniti, vogliano far pagare il conto al mercato italiano. Considerato addirittura in grado di assorbire ulteriori aumenti di prezzo.
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“Coop si ribella: lettera aperta contro i rincari delle multinazionali”:
posto che i prezzi delle materie prime scendano, la richiesta di miglioramento delle condizioni commerciali e del servizio è sempre più pressante. Credo che le Aziende fornitrici debbano preservare i propri utili.
Innanzitutto stanno richiedendo e ottenendo ( o cosi o fuori assortimento )un miglioramento dei contratti 2009 dell’ordine del 2%/3% (parlo per le piccole medie aziende che sono il 95% della numerica )poi la Coop , e forse i consumatori non lo sanno ,oltre al contratto obbliga i fornitori a farsi pagare le nuove aperture , i volantini , il caricamento sugli scaffali e l’aria che si respira.
In secondo luogo Coop ha diminuito il numero dei prodotti in promozione di oltre iil 50% e se non bastasse i volantini ( visti io costi abnormi ) li possono fare soltanto le grandi multinazionali italiane ed estere.
Comunque se dobbiamo inviare ai giornali una cinquantina di accordi di Coop e soci della Grande Distribuzione cosi la gente si rendera’ conto di quanto i signori pagano i prodotti e a che prezzo li vendono , LO FAREMO .
Desidero ricordare che LE COOPERATIVE COOP ( TRANNE LA UNICOOP CHE COMMERCIALMENTE E’ INECCEPIBILE ) FINANZIAVANO CON QUALCHE MILIARDO DI EURO LA CAMPAGNA DI ACQUISTO DELLA BNL DA PARTE DELLA UNIPOL (mi sembra che questa GRANDE DISTRIBUZIONE non se la passi male ). Lo volgliamo scrivere sui giornali !!!!!
E’ ora che l’industria faccia una campagna di informazione per far capire chi è che tiene i prezzi elevati!!! Per poter vendere nelle superfici dei grandi gruppi si paga veramente anche l’aria che si respira e questo costringe i produttori ad alzare i listini. In più le materie prime scendono solo ora mentre gran parte dei contratti sono stati firmati entro il marzo dello scorso anno. Gli 8 mesi in perdita che ci sono stati chi li ripaga??? Coop non ha perso un centesimo, ci sono ampie zone in cui è monopolista, se hai la sfortuna di fare pure le sue marche private devi per forza risparmiare sulla qualità altrimenti non potresti permetterti di fare quei prezzi!!! Dovrebbe cambiare lo spot, altro che la Coop sei tu
E’ tutto strumentale, loro sono poco efficienti e scaricano sui fornitori, poi la discesa delle materie prime c’è stata sull’inizio anno ma non sul 2007, mentre i costi di trasporto e degli imballaggi sono aumentati.
Questi commenti legittimi hanno offeso COOP…ecco la libertà di espressione di una certa parte in Italia…
Caro Gigi, quando diciamo “gravi offese” non intendiamo certo i commenti che entrano nel merito delle cose e del tutto legittimi come quelli di questa discussione. Intendiamo offese gratuite senza motivo a persone che scrivono commenti, a redattori e cose simili. MAI, e ripeto MAI censureremo le opinioni! Purtroppo spesso succede che qualche stupido non ha niente di meglio da fare che scrivere sciocchezze senza ragione e noi intendiamo tutelare tre anni di duro lavoro (non retribuito da nessuno) e di passione per questa rivista. Ogni opinione è legittima, e per questo verrà pubblicata.
Ringrazio il Dott. Fioroni per il chiarimento, non vorrei mai che una censura preventiva si abbattesse sui lettori che giustamente commentano le notizie in base alle loro esperienze. La rivista dovrebbe fare un’indagine approfondita sulle politiche contrattuali nella grande distribuzione che sta uccidendo i dettaglianti e chiedendo all’industria grandi sacrifici senza che questi vadano poi a favore del consumatore!!! Non sopporto l’ipocrisia di chi fa una pubblicità ingannevole come quella apparsa sui quotidiani a marchio Coop tanto più da uno degli unici due gruppi che ancora restano italiani al 100%!!! Coop risparmi sulla pubblicità e dia una risposta concreta alle richieste dei consumatori stanchi di pagare di più per beni primari.
molte aziende nuove di sono proposte a coop come alternativa alle solite aziende presenti sugli scaffali da centinaia di anni. La mia azienda si è proposta con una linea di prodotti che avrebbero ribassato di circa 15% la linea economica coop che raffigura la moneta dell’euro (sinonimo di primo prezzo9: Risultato? non c’è interesse a ribassare i prezzi. La coop sei tu chi puo’ darti di piu’.