Il 2 Aprile l’Amministratore Delegato di Vodafone Italia Pietro Guindani si è presentato ai giornalisti avendo al fianco Giuseppe Brambilla di Civesio, suo omologo del gruppo Carrefour Italia, colosso della grande distribuzione organizzata, ed ha presentato il primo vero Operatore virtuale di telefonia mobile, in sostanza il quinto gestore italiano dopo Tim, la stessa Vodafone, Wind e Tre.
Carrefour entra nella telefonia cellulare italiana (in Belgio e Spagna è già attivo) con la sigla CIM (Carrefour Mobile Italia) e con il marchio UNOmobile; avrà una sua numerazione indipendente (prefisso 377/3xxxxxx), un proprio callcenter (435001), ed entrerà in funzione tra pochissime settimane e comunque entro la primavera già iniziata.
Vodafone, quindi, assicura il suo amministratore delegato, ha pienamente assolto agli impegni presi nei con fronti del garante e dell’Antitrust: copia del contratto sottoscritto il 30 marzo (una prima intesa era stata siglata nello scorso ottobre) è stata consegnata all’ufficio del Garante. Nel sottolineare che CIM (l’assonanza con TIM è voluta?) è il primo vero Operatore virtuale in quanto gestirà un servizio con numerazione propria e non mutuata da altri operatori, era palese la frecciata scagliata contro Telecom Italia che proprio il 30 marzo aveva presentato la Coop come Operatore virtuale.
Tecnicamente le osservazioni di Guindani sono ineccepibili: Coop come numerazione si avvarrà del prefisso 331 che, in effetti, fa parte del range assegnato a Tim.
In compenso Coop poi ha già annunciato una serie di servizi a valore aggiunto che verranno gestiti in proprio, mentre Carrefour questa mattina, per bocca di Giuseppe Brambilla di Civesio, ha dichiarato che gli unici servizi per ora previsti riguardano il puro traffico voce e quello relativo agli SMS. Niente dati, niente Internet, niente 3G: in futuro si vedrà, ma i clienti della grande distribuzione sembrano voler cercare solo una forma prepagata e piccoli montanti di ricarica per gestire il budget familiare.
Nessuna ipotesi per le tariffe che non sono state precisate: uno, due, forse tre piani tariffari – è stato detto – che si posizioneranno tra i più convenienti del mercato. Nessun abbonamento, almeno in fase di partenza, ma solo carte prepagate con ricariche da 5, 15, 30 e 50 euro acquistabili presso gli Ipermercati Carrefour, i supermercati GS e quelli dìperdì (quasi 1.500 punti vendita con una clientela di circa 7 milioni di famiglie, 5 milioni delle quali visitano almeno uno dei punti vendita ogni settimana. Nessun telefono marchiato UNOmobile o Carrefour, o CIM: il gruppo è già attivo nella vendita di cellulari e continuerà su quella strada. Saranno invece possibili offerte promozionali di SIM + cellulare, ma si tratterà sempre di apparecchi con il brand del produttore.
In fase di decollo anche il sito www.unomobile.it sul quale sarà possibile acquistare ricariche, verificare le proprie chiamate e controllare il residuo di ricarica.
Chiusa la corsa ad appianare le procedure avviate dai garanti, adesso resta da vedere se Vodafone continuerà sulla strada dell’apertura agli operatori esterni. Telecom Italia la scorsa settimana aveva confermato l’offerta a Poste Italiane per strapparla dall’orbita di Vodafone. Questa mattina Pietro Guindani ha mostrato di cadere dalle nuvole e non ha precisato se, in un futuro più o meno prossimo, analoghi accordi verranno stretti con altri partner. Fastweb, Tele 2, Auchan e un paio di grossi gruppi bancari sono in attesa di prendere parte al banchetto che evidentemente si prospetta ancora goloso.