Lo scorso anno, Spesa Intelligente Spa ha realizzato un utile di oltre 128 milioni di euro, interamente destinato a riserva. Questo risultato testimonia la qualità dell’insegna Eurospin sul mercato, l’azienda che copre il mercato del nord e Sardegna è stata capace di incrementare i ricavi di oltre 1 miliardo in cinque anni, affermandosi come un player temibile ed efficiente.
Eurospin incute timore sia ai concorrenti diretti sia alle insegne tradizionali. Si possono esprimere dubbi sulla qualità della sua offerta e non attribuirle particolari innovazioni rispetto ad altri operatori, ma il suo modello di business, semplice e allo stesso tempo complesso, è indiscutibilmente efficace.
Non è necessario entrare nel merito dell’assortimento per affermare che Eurospin bilancia perfettamente la struttura dei suoi costi rispetto ai ricavi. Un osservatore attento non può ignorare l’audacia di alcune aperture in aree con bacini d’utenza poco promettenti, dove le aspettative di fatturato non sembrano attrattive per altri. Tuttavia, Eurospin continua ad aprire numerosi punti vendita, e i suoi ricavi sono sempre sufficienti a coprire i costi ed a creare utili.
Prima di analizzare le strategie delineate nel bilancio e i relativi risultati, è opportuno sottolineare che il tratto distintivo dell’insegna sul mercato è il risparmio, senza compromessi.
Mentre altri competitor, pur molto aggressivi, talvolta si avventurano in segmenti premium di alcune categorie merceologiche, con prezzi più elevati per differenziare l’offerta, Eurospin no. L’insegna leader vuole affermarsi soprattutto sui prezzi.
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Gli utili di Spesa Intelligente nel 2023 sono stati pari a 128 milioni e rappresentano il miglior risultato nella loro storia, superiore al record di 99 milioni dell’anno precedente.
L’azienda opera attraverso sei centri distributivi (Cedi) dislocati nei territori in cui è presente. Il principale si trova a San Martino B.A. (VR) e copre parte del Veneto e il Trentino; il Cedi di Casale sul Sile (TV) serve l’area orientale del Veneto e una parte del Friuli. La zona al confine con Slovenia e Austria è coperta dal Cedi di Chions (PN). In Lombardia, ci sono diversi Cedi, tra cui uno a Calcinate (BG) e uno a Casorate Primo (PV), con un ulteriore centro a Romentino (NO) che serve il Piemonte. Infine, c’è il Cedi di Olbia per la Sardegna.
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