Riccardo Rubessa è direttore commerciale Italia de Il Pastaio, azienda bresciana specializzata nella produzione di gnocchi (suo il brand Patarò): 55 mila tonnellate l’anno in due stabilimenti, dirette per circa il 40% sui mercati esteri. In questa intervista Filoni spiega che il principale problema del settore in questo momento è la carenza di patate, dovuta ad una raccolta pessima che ha fatto impennare i prezzi.
Quali sono gli incrementi che state soffrendo sulla materia prima alla produzione, e quanti di questi girate alla GDO?
Il mercato delle patate (nelle sue varie declinazioni fiocchi, fecola, farina e fibre di patate) è sottoposto ad uno stress senza precedenti causato da una carenza di materia prima. La peggiore stagione di raccolta di sempre, così recitano le principali, fonti del settore agroalimentare ha determinato un’esplosione straordinaria dei prezzi. Solo a titolo esemplificativo i fiocchi di patate hanno registrato un aumento del 100% e la fecola di patate dell’80%. E’ evidente che l’industria da sola non può sopportare queste dinamiche senza scaricare a valle una parte di questa variazione. Nel nostro caso gli aggiornamenti di listino sono espressi in doppia cifra.
Esistono altri incrementi di rilievo oltre alla materia prima?
Viviamo un periodo complesso in cui l’esplosione dei costi delle principali materie prime si inserisce in un contesto di transizione economica, incerto nei tempi e nella sua evoluzione, dovuto prevalentemente a fattori geo-politici non governabili né a livello europeo né tantomeno a livello nazionale. Questo clima di incertezza ha generato sul mercato della produzione un aumento senza precedenti dei prezzi dell’energia, aumentato di dieci volte in 24 mesi (confronto agosto 2022 vs agosto 2020) e di riflesso dei costi logistici (aumentati di oltre il 30%) e dei costi di approvvigionamento degli imballi primari e secondari di oltre il 25%.
Quale ulteriore inflazione temete di subire ulteriormente durante il corso dell’anno 2023?
Abbiamo firmato dei contratti annuali per l’approvvigionamento di materie prime, questo ci permette di tenere i prezzi bloccati e non temere ulteriori aumenti. In questo modo riusciamo a garantire un prezzo di vendita al pubblico fisso per tutto l’anno, senza dover rivedere i nostri listini: una scelta che abbiamo fatto per tutelare i nostri clienti e il consumatore finale, già spaventato dai continui aumenti energetici (e non solo).
Inoltre, sono stati avviati due importanti progetti (la cui installazione è prevista entro il primo semestre dell’anno in corso) che hanno come obiettivo quello di ridurre drasticamente l’impatto ambientale della produzione. Si tratta del progetto di realizzazione, in collaborazione con il gruppo A2A, di due impianti di cogenerazione negli stabilimenti di Berlingo e di Torbole Casaglia. La cogenerazione di energia elettrica e calore consente di risparmiare risorse energetiche primarie rispetto alla produzione separata. Grazie all’utilizzo della tecnologia a pompa di calore, integrata nelle centrali di cogenerazione, si utilizza l’energia geotermica dell’acqua di falda, permettendo così di ridurre ulteriormente il consumo di combustibile.
In questo modo Il Pastaio riuscirà a dar vita ad una produzione a impatto zero, tenendo monitorati anche i costi energetici. Per noi Il tema della sostenibilità non è solo uno slogan da “sventolare” ma rappresenta una priorità per l’azienda. Tale tema può essere declinato in varie forme dalla ricerca ed impiego di materiali di confezionamento eco-sostenibili all’efficientamento dei processi produttivi impiegando impianti innovativi, performanti di ultima generazione al conseguimento della certificazione ISO 14001 di Sistema di Gestione Ambientale.
Quali sono le tendenze del mercato che registrate nell’ultimo e difficile anno, con un consumatore intimorito?
Il 2022 è stato un anno positivo a livello di ricavi con un fatturato aziendale che ha sfiorato i 52 milioni di euro, con una crescita percentuale di oltre il 15% rispetto all’anno precedente. Il risultato conferma un trend positivo con progressioni in doppia cifra che registriamo da diversi anni. A titolo esemplificativo il fatturato 2022 è il doppio di quello registrato nel 2018.
L’anno in corso sta confermando un processo di consolidamento della crescita aziendale trainato da entrambi i mercati: l’export si attesta ad oltre 28 milioni di euro, il mercato domestico è cresciuto di oltre il 20%. Questi risultati hanno avuto luogo in un quadro congiunturale di grande incertezza a livello internazionale.
Stiamo vivendo in un contesto di mercato che molti rappresentano figurativamente come una tempesta perfetta, un mix esplosivo che richiede un rinnovato patto di collaborazione con i principali attore della GD/DO. L’industria non può farsi carico interamente di questa situazione, è richiesta la partecipazione della distribuzione nella consapevolezza che è interesse comune ridimensionare l’impatto inflattivo di questa situazione congiunturale, per certi versi unica ed irripetibile. Il consumatore è, sì, intimorito dalle spinte inflattive, ma al tempo stesso è diventato un consumatore attento ed esigente, autore di scelte consapevoli. Un consumatore che ci ha premiato con un aumento del valore delle vendite a marchio Patarò del 18% (dati IRI 2022).
Gli gnocchi sono un prodotto “povero”, che nell’economia del carrello pesano poco. Però, al tempo stesso, sono un comfort food, un prodotto che è appagante: per questo motivo il mercato degli gnocchi è un mercato che va in controtendenza, un mercato in crescita (a valore e volume), soprattutto nei segmenti premium, ad esempio gli gnocchi ripieni (gli gnocchi ripieni di Speck e Brie Patarò sono la settima referenza (a valore) più venduta a livello nazionale, prima referenza tra i ripieni).
Inoltre il consumatore più attento, soprattutto alle tabelle nutrizionali, ha sicuramente notato l’unicità della lista ingredienti degli gnocchi e specialità Patarò di sole Patate e Acqua, naturalmente priva dei principali allergeni (glutine, latte, uova) e senza conservanti. Gli unici gnocchi sul mercato con queste caratteristiche. Un mix di tradizione ed innovazione, con un occhio di riguardo per i trend (referenze legate al healthy, free from) e i temi del momento (sostenibilità). Per questo siamo fiduciosi di continuare il trend di crescita.
La diminuzione della pressione promozionale contribuisce alla riduzione dei volumi di vendita?
I dati IRI fotografano un calo della pressione promozionale nel 2022 nella misura del 1,7%; nonostante ciò i volumi a livello nazionale sono cresciuti del 1,1% con punte del 2,4% in area 3 e del 3,8% in area 4. Ciò conferma che gli gnocchi, probabilmente per la loro specificità di prodotto povero, sono in grado di difendere i consumi.
Inoltre i “numeri” forniti da IRI certificano come i consumatori, anche in questa categoria, stiano apprezzando quelle azienda in grado di offrire prodotti “premium” al giusto rapporto qualità/prezzo. Il prezzo incide sulla scelta di acquisto non fine a sé stesso ma in una chiave di rapporto qualità prezzo. In quest’ottica il Pastaio srl si è fatto trovare pronto combinando nella propria linea Patarò un mix di valori che combina prezzo, qualità e sostenibilità.
I dati di mercato relativi alle vendite del 2022 (fonte dati IRI) confermano il buon andamento della nostra azienda a livello di awarness del nostro brand Patarò. In un contesto di mercato degli gnocchi stabile con un crescita a volume del 1,1%, siamo l’azienda che ha conseguito la migliore progressione di vendite (quota di mercato del 8,4% con +18,0%) tra le “top five” della categoria confermando la nostra leadership indiscussa su alcune categorie ad alto valore aggiunto come gli gnocchi ripieni, gli gnocchi senza glutine e/o gnocchi con un “contenuto salutistico” (senza farine, senza lattosio, senza ovo-derivati e senza conservanti). Siamo convinti che questa tendenza proseguirà nonostante le incertezze prodotte da un aumento generalizzato dei prezzi di materie prime, energia, trasporti, materiali di confezionamento primari e secondari che inevitabilmente si scaricano sui costi di produzione.