Come sopravviverà al futuro la promo? La risposta in uno studio sui dati degli ultimi due anni

Gli italiani sono da sempre affezionati alle promozioni ed a tutto ciò che esse comportano (compreso, ad esempio, il caro e vecchio volantino). Questo perché chiunque ha il desiderio (laddove possibile) di “fare l’affare” accaparrandosi qualcosa di valore ad un prezzo conveniente.

Come dice Warren Buffett (che sintetizza il discorso):

“Il bello non è comprare qualcosa di meraviglioso ad un buon prezzo ma qualcosa di buono ad un prezzo meraviglioso”

Il mercato del retail alimentare, però, come stiamo vedendo in altri segmenti, analizzandoli pedissequamente, sta perdendo la sua semplicità per lasciare spazio ad uno scenario sicuramente più complesso (per gli addetti ai lavori) e più conveniente per i clienti.

Gli “attacchi” alla promozione sono infatti tanti ed, in particolare, gli attacchi al popolare format “High Low” utilizzato dalla maggior parte dei supermercati.

Da una parte, il conflitto ucraino e, prima, il COVID19 hanno generato un aumento dei listini imprevisto che ha reso l’applicazione di sconti alla clientela più oneroso e difficile. Dall’altra, i discount, spesso, si servono della leva promozionale, nonostante i prezzi già bassi, solo al fine di trascinare clientela nei loro negozi. Ricordiamo, infatti, che il numero dei clienti che, in Italia, si servono dei discount (anche saltuariamente) diventa sempre maggiore di anno in anno.

C’è poi il format EDLP (Everyday Low Price) che considera la promozione un costo piuttosto che un’opportunità e che si impegna a convincere il cliente che la convenienza si costruisce giorno per giorno, invece che a mezzo di affari sporadici. Tale formula è soprattutto applicata da reti dirette che hanno la possibilità di applicare questa politica commerciale a tutti gli stores e, comunque, in modo preponderante è scelta da operatori locali (magari molto forti nelle province che presidiano).

È possibile rinunciare (nel lungo periodo) alle promozioni come le conosciamo oggi? Il volantino (che, ad oggi, è vivo come non mai) verrà definitivamente abbandonato? Quanto continuerà ad incidere la promo sui “nuovi” ipermercati, magari più piccoli ed orientati maggiormente sull’alimentare?

Possiamo provare a rispondere (nel tempo) analizzando i numeri. GDONews ha realizzato uno studio analizzando i trend della pressione promozionale negli ultimi due anni, dal Covid ad oggi verificandone gli andamenti tra i segmenti di mercato ed i format di vendita, ed è emerso un quadro decisamente interessante.

Cominceremo dando uno sguardo ai passati 12 mesi per poi confrontare le performance anno su anno, cercando di cogliere tutti gli elementi caratteristici del periodo.

Il grafico che possiamo vedere qui sotto ci mostra l’evoluzione


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Fondatore e Amministratore della Netbound, società specializzata nel management consulting indirizzato al Retail ed all’industria alimentare, è appassionato del commercio in tutte le sue forme. È stato membro del CdA ed Amministratore Delegato di società operanti nella produzione e distribuzione di beni di largo consumo. Ha viaggiato in Europa e negli Stati Uniti (dove ha risieduto) per analizzare le formule di retail con le migliori performance. e-mail: m.schiraldi@netbound.net

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