Tra le maggiori economie europee, è l’Italia a registrare la percentuale più alta di beni di largo consumo in promozione, raggiungendo il 31% nelle 4 settimane terminanti il 4 ottobre – il livello più alto del 2020, quasi al pari del record registrato lo scorso anno durante il periodo natalizio, quando le vendite promozionali avevano raggiunto il 32%. Nonostante le recenti fluttuazioni, la media annuale di vendite promozionali in Italia si attesta al 28%, ed è maggiore di 10 p.p. rispetto a quella europea.
Le categorie più promosse in Italia (percentuale di vendite in promozione) sono le seguenti:
- Cura casa (36,3%, -3,9 p.p.)
- Bevande alcoliche (32%, -1,7 p.p.)
- Prodotti di carta (31,5%, -3,5 p.p.)
- Bevande non alcoliche (29,3%, -2,3 p.p.)
- Cibi surgelati (29,2%, -2,2 p.p.)
In Europa, la percentuale di prodotti di largo consumo venduti in promozione ha raggiunto il 18,2% durante le 4 settimane terminanti il 4 ottobre 2020 – il livello più alto registrato in tutto il 2020, e il secondo delle ultime 52 settimane (anno), subito dopo il periodo precedente alle feste natalizie.
E’ quanto emerge, tra l’altro, dai dati analizzati dall’Intelligence Analytics business unit di Nielsen.
Nonostante le vendite in promozione siano recentemente aumentate, la media annuale in Europa rimane comunque più bassa rispetto allo scorso anno: in Francia ha raggiunto il 18,9% nelle 52 settimane terminanti il 4 ottobre (vs. il 20,3% registrato lo scorso anno), in Germania il 22,3% (vs. 23% dello scorso anno), in Italia il 28,2% (vs. il 30,6% dello scorso anno), in Spagna il 15,8% (vs. 16,8% dello scorso anno), e in Inghilterra il 21,9% (vs. 25,4% dello scorso anno).
“La pressione promozionale ha raggiunto livelli molto bassi durante il secondo quarter del 2020, quando i consumatori acquistavano beni essenziali senza porre particolare attenzione alle promozioni. A otto mesi da questa nuova realtà in cui stiamo vivendo, però, la situazione è cambiata: anche una minima percentuale di sconto può sembrare un affare agli occhi di consumatori più insicuri riguardo al futuro stato delle loro finanze. Nelle ultime 52 settimane, i prodotti di largo consumo venduti in promozione hanno totalizzato 90 miliardi di euro, 1,5 miliardi in più rispetto allo scorso anno.
Ci sono inoltre buone probabilità che i consumatori siano spinti ad approfittare di Black Friday e Cyber Monday per acquistare beni alimentari e non, in vista di nuovi lockdown e possibili ristrettezze economiche future. Le ragioni possono essere le più disparate: la necessità di risparmiare, l’opportunità di approfittare di prezzi ribassati per acquistare regali, il desiderio di evadere dalla realtà e trovare sostituti alle esperienze out-of-home.” dichiara Anne Haine, a capo della Intelligent analytics business unit di Nielsen in Europa.
Il recente picco di prodotti in sconto potrebbe essere l’indicatore di un crescente interesse dei consumatori verso gli acquisti promozionali, per i quali Black Friday e Cyber Monday rappresentano la soluzione perfetta. In media, secondo le stime Nielsen, uno sconto del 10% può tradursi in un incremento di vendite a volume del 20% – uno dei benchmark più alti dell’Europa occidentale, e un’ottima opportunità per i retailer. E mentre la pressione promozionale torna ai livelli pre-covid, si creano nuove opportunità per le categorie che, all’inizio dell’anno, hanno sofferto di bassa promozione; specialmente in vista dei grandi sconti che il Black Friday ha da offrire.
Con l’aumento progressivo delle misure restrittive in Italia, che vede alcune delle regioni già in lockdown, la situazione potrebbe tuttavia modificarsi, determinando un nuovo calo della pressione promozionale. Le prossime settimane saranno quindi determinanti per fare nuova luce sulle vendite in promozione.