Packaging sughi pronti: trasparenza e sostenibilità

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“Trasparenza” è la key word quando si affronta il tema del packaging dei sughi pronti. Una parola che assume una duplice accezione: simbolica, attraverso il racconto dei valori delle caratteristiche di prodotto, come la qualità delle materie prime, i metodi di lavorazione, i rimandi metaforici alla italianità, alla tradizione ed alla dimensione familiare; letterale, poiché il cliente/consumatore deve poter vedere il prodotto stesso, pesarlo, analizzarlo, misurarlo, anche nelle sue sfumature cromatiche e nella consistenza, prima di acquistarlo. Il sugo è un prodotto ad alto tasso identitario, il vetro è il materiale principe per rappresentarlo.

Il vetro è in grado di comunicare anche una sorta di “spazialità” del prodotto, altro elemento fondamentale in grado di motivare la scelta all’acquisto. Trasparenza, ma anche sostenibilità, in quanto il vetro è uno dei materiali più facilmente riciclabili. La stragrande maggioranza dei brand di sughi pronti commercializza i loro prodotti attraverso confezioni di vetro, sulle quali l’etichetta tende ad essere la più essenziale possibile ed a comunicare caratteristiche organolettiche, valori nutrizionali e provenienza del prodotto; questo ultimo elemento assume anche un valore aggiunto promozionale.

Clean label comune a tutti, anche se declinato con differenti sfumature. Mutti e Barilla, per i loro sughi pronti di pomodoro, spingono molto la materia prima di provenienza (ciliegini, datterini) evidenziandola sull’etichetta. Barilla punta alla raffigurazione realistica sull’etichetta degli ingredienti aggiuntivi come basilico, pecorino, tonno, ricotta, favorendone, al contempo, la loro valorizzazione iconica.

Discorso analogo per Mutti, che, nel caso dei sughi con aggiunta di ingredienti, modifica decisamente la conformazione del barattolo di vetro, che passa da una forma a base sferica ad una a base poligonale.

Anche De Cecco e Cirio seguono una linea simile, valorizzando la confezione di vetro e un lay out con segni grafici realistici ed all’insegna della semplicità e, quindi, della immediata riconoscibilità.

Il discorso cambia non appena si entra nel territorio dei sughi pronti con preparazioni più elaborate. Mentre il pesto ligure mantiene un packaging che privilegia il vetro e simile a quello dei sughi rossi (scelta adottata anche dalla maggior parte di aziende di nicchia liguri che offrono un prodotto di eccellenza artigianale, diffuso comunque negli scaffali dei supermercati), per altre tipologie a base di funghi o salse di formaggi entrano in campo confezioni e lay out più complessi, per restituire all’utente finale un’atmosfera gourmet del prodotto.

Basti pensare al Cacio e Pepe Biffi, con pecorino romano Dop, posizionato in fascia premium, con addirittura la foto di uno chef stellato sull’etichetta (per tornare al pesto, anche De Cecco si è affidata ad uno chef stellato). Il sugo al gambero rosso di Mazara del Vallo dell’azienda siciliana Campo D’Oro presenta una confezione molto minimal ed elegante, con il tappo color argento, per esaltare e sottolineare raffinatezza del prodotto ed eccellenza delle materie prime. I sughi pronti di Giovani Rana invece, pur presentando una grafica accattivante e molto “pop”, sulla quale campeggia sempre il claim “100% naturale, virano su materiali adatti ad essere riscaldati in forno a microonde.

Tutti esempi che ci fanno comprendere come, al di là delle diverse tipologie di prodotti, settori di utenti da raggiungere e differenti strategie di marketing e comunicazione, tutti i prodotti di questo fortunato segmento devono necessariamente puntare a trasparenza e sostenibilità per venire incontro alle esigenze di consumatori sempre più attenti alla qualità ed a un mercato sempre più competitivo.

 

Marco Ursano
Spezzino, cinquantatré anni. Giornalista e scrittore. Esperto di web, digital marketing, social media management. Gestisce diversi uffici stampa e comunicazione di organizzazioni sindacali, politiche, aziende turistiche. Ha lavorato come manager, con incarichi di rilievo, in aziende della new economy come Dada, K-Solutions, Formatica. E' stato consulente per la comunicazione dell'Assessorato alla sanità della Regione Toscana. Ha pubblicato cinque romanzi. Sposato, padre di due gemelli di nove anni.

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