Selex, a confronto fatturato/ebitda (2014-2019) di tutte le consorziate: ecco chi cresce bene e chi no

0

Le aziende che decidono di operare sul mercato con negozi diretti sanno che gli investimenti sono ancor più ingenti rispetto ad altre formule, ed investono maggiormente l’area immobiliare (acquisti e/o affitti) e soprattutto il costo del personale. Accade spesso che il mercato immobiliare e quello del mass market retail siano accomunati nella GDO italiana, è infatti piuttosto frequente incontrare holding all’interno delle quali la controllante è una società immobiliare e tra le controllate compaiono società attive nel mass market retail.

Però non può essere una regola assoluta quella di aprire negozi solo con immobili di cui si è proprietari (diretti o indiretti con altre società) perché, come affermava il maestro Riccardi Francioni, storico Dg di Selex, “I supermercati, al contrario dei carrelli, non hanno le ruote”, intendendo che vanno costruiti laddove vi siano opportunità di business. Per tale ragione le aziende della GDO operano sul mercato sia comprando immobili per (magazzini e) i punti vendita, sia acquistando con la formula del leasing (nei bilanci tali costi sono allocati nella voce finale affitti e noleggi) sia accendendo contratti di affitto laddove le ubicazioni vengano considerate strategiche: queste formule vengono attuate distintamente perseguendo un unico scopo: raggiungere l’obiettivo di costruire negozi che sappiano generare profitto.

Nei bilanci gli investimenti (con annessi ammortamenti) vengono separati dagli affitti e noleggi (e leasing) pertanto, al di sotto dell’indicatore dell’EBITDAR, che esclude in toto siffatti costi, è l’EBIT il misuratore della performance aziendale: ed esso tiene conto non solo delle risultanze degli acquisti e delle vendite (EBITDAR), ma anche dei costi e breve e/o medio termine che sono rappresentati dagli affitti e investimenti immobiliari (costo della rete).

La suddivisione in tre cluster operata nello studio per comprendere in profondità le performance delle aziende oggi presenti dentro il gruppo Selex è quantomai opportuna anche per comprendere queste dinamiche del business.

Si è scritto che il cluster 1 è quello che comprende aziende che non hanno negozi diretti, solo affiliati (CDS, Cedi Gros, Cedi Marche, Megamark). Questi, ovviamente, hanno costi della rete molto bassi che si limitano giusto ai magazzini (per merci secche, per merci fresche e surgelati). Gli altri due cluster di aziende hanno invece negozi diretti, e le aziende del terzo operano solo con loro punti di vendita, pertanto in tale casistica il costo è più alto rispetto agli altri due casi, mentre l’incidenza % dipende anche dai ricavi.

In pratica quando si è spiegato che il margine commerciale cambiava secondo il cluster di imprese che si andavano ad analizzare, i differenti cluster avevano l’incidenza del costo del lavoro differente, così come hanno differente l’incidenza del costo della rete (acquisti di immobili e gli affitti).

E’ solo dall’indicatore dell’EBIT margin, che include tutti questi costi, che si è in grado di mettere a confronto tutte le aziende con i differenti modelli di business, riunendo i cluster in un unico gruppo, dopo la forte separazione determinata al principio, dal margine commerciale in giù.

Invece se l’analisi delle aziende si vuole estendere rispetto alle performance degli ultimi bilanci disponibili, e vuole arrivare a comprendere perfettamente non solo se queste crescono, ma come crescono (!), allora è necessario fare un’ulteriore verifica, qui pubblicata: mettere a confronto i bilanci dal 2014 al 2019 di tutte le aziende ed incrociare due dati, il fatturato ed ebitda. Solo in questo modo si potrà comprendere qual’è l’azienda che si è ingrandita (crescita quantitativa) e lo ha fatto migliorando i margini (crescita qualitativa) perchè chi lavora in GDO ha ben presente che cosa accade quando un’impresa cresce ma diminuisce i margini ed i profitti sino ad andare in crisi di colpo.

Tutti gli abbonati premium hanno la possibilità di scaricare un pdf contenente un’analisi di benchmark sino a 10 aziende a confronto tra loro: chi ha fatturato di più, chi ha più costi, chi produce il maggior margine di profitto, i ROI e ROE a confronto, tempi di pagamento, tutte le informazioni sono disponibili e scaricabili in pdf.

Il costo della rete per i retailer del gruppo Selex

Le imprese del primo cluster, ovvero quelle senza i negozi diretti, devono sostenere i soli costi dei magazzini:


L’ARTICOLO COMPLETO, I RELATIVI GRAFICI, IMMAGINI ED ALTRI CONTENUTI SONO RISERVATI AGLI ABBONATI. VERIFICA QUALE ABBONAMENTO E’ IL MIGLIORE PER LE TUE ESIGENZE

SEI GIA’ ABBONATO? ACCEDI QUI
.

Dott. Andrea Meneghini
Analista ed esperto di Grande Distribuzione alimentare. E’ un attento osservatore delle dinamiche evolutive dei diversi format in Italia ed in Europa. Collabora con alcuni Gruppi della GDO italiana nelle aree di crisis communication management e news management. Affianca la Direzione Generale di alcuni Gruppi della GDO nella gestione delle strategie aziendali. Collabora anche con aziende del Mass Market Retail all'estero come assistant manager sull'italian food. Si può contattare scrivendo a meneghini@gdonews.it

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui