Dei protagonisti del presente benchmark, tutti ubicati ed operanti in area 1, nel nord ovest, tra le Regioni più ricche del Paese, attraverso le analisi dei loro Bilanci appena pubblicati, in un periodo di grande difficoltà come fu lo scorso anno (2018), solo 3 su 5 hanno presentato un EBITDA decisamente interessante evidenziando che, anche in un momento molto complicato, è possibile compiere una progressione del fatturato. Tutte le imprese hanno messo in luce lo sforzo che stanno compiendo nel produrre questa crescita, dichiarando che i maggiori costi per servizi ed il maggior costo del lavoro, rispetto al 2017, sono tutti condizionati in prevalenza dalle nuove aperture. Sono 3 aziende su 5 ad eccellere per il contenimento dei costi per i servizi, mentre 2 sole aziende di 5 possono denominarsi virtuose nella loro gestione del costo del lavoro, il vero tallone di Achille della GDO italiana e non solo.
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L’EBITDA conseguente indica 3 aziende su 5 virtuose (vedi grafico sopra), le rimanenti 2 presentano un risultato di criticità con cui affrontano i costi di ammortamento e le svalutazioni, oltre alle tasse ed agli interessi. Mentre questo rappresenta un valido indicatore per i flussi finanziari, e quindi per valutare la qualità del business della impresa in un determinato periodo, l’EBIT include nel giudizio sull’azienda anche gli investimenti già compiuti ed i suoi ammortamenti e svalutazioni.
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In questa ultima pubblicazione del benchmark compiuto su cinque significative aziende della DO dell’area 1 andremo a conoscere il risultato finale delle prestazioni del 2018 sino al profit margin, ovvero l’indicatore che dalle vendite si trasforma in profitto puro, chi ha guadagnato e chi no.
La prima analisi che andremo a verificare sarà quella relativa al costo della rete, ovvero alla somma dei negozi che le aziende possiedono, siano essi di proprietà oppure in affitto.
In Italia questo indicatore è importante ma meno rispetto ad altri Paesi nel Mondo, però risulta sempre un costo molto rilevante che deve essere considerato. Le rete di negozi è talmente importante che, si è spiegato spesso, è talvolta utile per il mondo Retail, spostare la valutazione del flusso di cassa sull’EBITDAR (vedi grafico sopra) per permettere di riunire le voci relative agli ammortamenti e svalutazioni a quelle degli affitti e noleggi, ovvero le due grandi voci la cui prevalenza è rappresentata dai costi della rete dei negozi.
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Il costo della rete in questo benchmark (che viene conteggiato in maniera indicativa sommando le due grandi voci ammortamenti e svalutazioni con affitti e noleggi) incide mediamente il
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