Ed alla fine il grosso dei master franchising di Auchan se li prende il collega francese Carrefour, che fa un affarone. E’ dal principio dell’anno che la maggior parte delle Centrali italiane sono alla ricerca di un accordo con le 3 aziende master franchisee che Auchan era in procinto di abbandonare, nell’operazione Conad.
Noi stessi avevamo scritto, all’indomani dell’acquisizione di Conad, che i master franchisee, con circa 600 punti di vendita potenziali a disposizione, difficilmente avrebbero confluito dentro l’organizzazione della cooperativa bolognese. Nel caso di Apulia perché nello stesso territorio si trova a competere con un acerrimo nemico come Conad Adriatico e sarebbe stata davvero un’anomalia vedere un’azienda importante e storica come Apulia accettare le regole di una azienda direttamente concorrente ed operare sotto di essa. Per CeDi Etruria peggio ancora: nacque come Cooperativa Conad sino a quando la Centrale nazionale non gli chiese di legarsi al più grande e vicino Conad del Tirreno per formare una unica azienda dimensionalmente più grande ed ottimizzata. Non volendo perdere la sua identità preferì mettersi sul mercato ed incontrò Auchan (SMA) che, in quel periodo, era alla spasmodica ricerca di affiliati, anzi meglio di Master Franchisee.
Per tali ragioni, ben conosciute dal mercato, molte delle Centrali Nazionali della DO dal principio dell’anno erano in trattativa con le due “orfane” di Auchan, nella speranza di trovare un accordo ed accrescere le loro rispettive quote di mercato.
L’ha spuntata Carrefour che, con questi accordi, trova una interessante soluzione per migliorare la qualità del suo business in Italia.
Si faccia attenzione: non si tratta di un affare di poco conto, perché tutte e tre le aziende ci stanno guadagnando
Partiamo dai master franchisee: 3A di Asti, l’azienda più piccola delle tre, si è sfilata dall’accordo e non ha negoziato assieme alle altre du, Apulia ed Etruria. Apulia ha ricevuto tutti e parlato con tutti. E’ una bella azienda, “un boccone” eccezionale per moltissime Centrali Nazionali poco presenti soprattutto in Puglia, ma l’intelligenza dell’azienda è stata quella di negoziare senza abbandonare il partner toscano, cercando di ottenere migliori condizioni grazie alla somma dei fatturati delle due aziende.
Etruria Retail, che opera in un territorio molto competitivo, ha capito subito che l’appoggio del partner pugliese era decisamente importante per negoziare il suo collocamento dopo l’avventura fortunata con Auchan.
In più correvano voci che la medesima Auchan negli ultimi anni avesse cambiato atteggiamento con i suoi master a causa dei gravi problemi che la affliggevano. Le rinegoziazioni dei contratti erano state piuttosto negative per i master i quali, seppur con il mal di pancia, e sebbene da diverso tempo fossero assai occultamente sul mercato per tali ragioni, nessuno aveva il coraggio di abbandonare il brand Simply Market con i suoi prodotti a marchio, che così bene avevano fidelizzato il consumatore, soprattutto in Toscana.
Entrambe le aziende da oggi si presenteranno con i marchi insegna ed i prodotti a marchio Carrefour, con condizioni commerciali che, a parere di chi scrive, sono probabilmente migliori delle precedenti, e con un brand di assoluto richiamo.
La fortuna vuole che sia il territorio dove opera Etruria, sia quello dove opera Apulia, non hanno un presidio del marchio Carrefour rilevante. In Puglia la multinazionale francese è praticamente assente, in Toscana ha una debole presenza con alcuni Ipermercati, ma non nell’area strategica di Etruria, ed il resto sono tutti negozi affiliati con un potere di acquisto inferiore a gruppo senese.
Carrefour, dal canto suo, ha fatto un’ottima operazione commerciale. Il fatturato di Carrefour deve crescere ed ha un assoluto bisogno di abbassare i costi fissi. La sua strategia di franchising, sino a ieri, si concentrava di più sullo sviluppo di affiliati (franchisee) e molto meno di aziende con importanti CeDi da affiliare (Master Franchisee). Era Auchan, al contrario, che applicava entrambe le strategie. Il fatturato degli affiliati di Carrefour, contenuto nel il Bilancio di GS Spa, valeva sino ad oggi oltre il 50% del totale. Con queste acquisizioni il gruppo francese, l’unico rimasto in Italia, ha da un lato l’opportunità di crescere in termini di fatturato, e quindi quote di mercato, in territori dove il suo presidio era praticamente assente. Dall’altro lato questa operazione le concede il beneficio di effettuare delle vendite aggiuntive (sui prodotti a marchio ed in termini di contratto nazionale) senza produrre aumento dell’attivo, quindi dei costi, in modo sostanziale.
I nuovi 546 punti vendita, dal 1 gennaio 2020 si andranno ad aggiungere ai 1.085 che costituiscono l’attuale rete di vendita di Carrefour Italia, confermando ulteriormente l’importanza di una presenza capillare su tutto il territorio italiano. Della rete franchising di Etruria Retail, alcuni punti vendita manterranno l’insegna La Bottega.
“L’annuncio di oggi (settimana scorsa, ndr) rappresenta un momento fondamentale per il rafforzamento di Carrefour Italia sul territorio italiano, in cui crediamo fortemente.” – ha commentato Gérard Lavinay, Presidente di Carrefour Italia – “Ad un anno e mezzo dalla presentazione del progetto globale di Transizione Alimentare del nuovo piano strategico annunciato dal Gruppo, confermiamo quindi la profonda fiducia riposta in questo mercato e l’impegno verso i nostri clienti in Italia. Le attività verso un’alimentazione sostenibile sono in pieno sviluppo e, con quanto annunciato oggi, riusciremo a coinvolgere ulteriormente il Centro e il Sud Italia in questo processo di cambiamento epocale. Per continuare a implementare il Piano di Trasformazione presentato a inizio 2018 dal Gruppo, e consolidare ulteriormente la nostra presenza in Italia, – conclude Lavinay – è importante poter contare su partner di valore quali Apulia Distribuzione e Etruria Retail.”
Grazie ai due accordi stretti rispettivamente con Apulia Distribuzione e Etruria Retail, infatti, Carrefour Italia sarà in grado di espandere la propria presenza territoriale riservando un’attenzione particolare all’imprenditoria locale.
Il cambio insegna coinvolgerà i singoli imprenditori sul territorio in un importante piano di comunicazione verso le comunità locali di riferimento.
I due separati accordi prevedono, inoltre, importanti sinergie a livello di acquisti, consentendo ad Apulia Distribuzione e ad Etruria Retail di accedere alle condizioni di acquisto di Carrefour Italia, e di distribuire prodotti a marchio Carrefour e prodotti della linea top di gamma “Terre d’Italia” che vive di un forte impulso di export.
Soddifatto si è dichiarato anche Antonio Sgaramella, Amministratore Delegato di Apulia Distribuzione: “Siamo molto soddisfatti di questo accordo raggiunto con Carrefour Italia – ha dichiarato Antonio Sgaramella, Amministratore Delegato di Apulia Distribuzione – . La nostra azienda viene riconosciuta dal mercato come uno dei principali operatori di riferimento della Grande Distribuzione su territorio italiano, ed è per questo che siamo certi che questa partnership, in controtendenza rispetto al settore, potrà garantire il soddisfacimento reciproco nel raggiungere molteplici obiettivi, dallo sviluppo del territorio, alla maggiore competitività imprenditoriale, e all’accrescimento del reciproco know-how attraverso la condivisione delle migliori pratiche.”
Esprime massima soddisfazione anche Graziano Costantini, direttore generale di Etruria Retail : “L’accordo con Carrefour è la scelta migliore che la nostra azienda poteva fare nella ricerca di un partner affidabile nel mondo della GDO. – spiega il direttore generale di Etruria Retail, Graziano Costantini – Una partnership di successo che coniuga il know-how e le competenze di un grande player come Carrefour con le capacità di Etruria Retail di essere impresa attenta alle esigenze dei clienti e vicina ai territori, alle comunità e ai soci. Da oggi, infatti, costruiamo insieme una formula commerciale innovativa e moderna che ci permetterà di migliorare le nostre performance e aumentare la competitività dell’azienda e di ogni singolo punto vendita della rete”.