Come ogni anno ai primi di Settembre il Gruppo Coop Italia riunisce la stampa specializzata e non per presentare i dati del loro ufficio studi, relativi alle dinamiche socio economiche del Paese e della Grane Distribuzione italiana.
E’ oramai un evento che il mercato attende e che legge con attenzione perché è oggettivamente ben studiato, ben documentato e ben spiegato.
GDONews, come sempre, contribuisce a dare ampio risalto allo studio inserendo la parte dei grafici relativi gli andamenti della Grande Distribuzione e dando la possibilità di scaricare il PDF per chi volesse approfondire lo studio nella sua prima parte, ovvero nelle dinamiche socio economiche italiane, ma anche europee.
Prima notizia del rapporto Coop: la Grande Distribuzione italiana è in ripresa. Dalla tabella si evince che i generi alimentari crescono del +2,9%, quelli non alimentari descrescono del -2,7% dando un totale assortimento ad un +1,7%.
All’interno del Food si leggono grandi performance di Gelati e Surgelati (fattore climatico), dei Freschi e delle Bevande. Però consola che anche il Grocery (si legga a tal proposito l’articolo di GDONews sul riassunto dei dati di fatturato del I semestre 2017) è in buona crescita.
Nel carrello della spesa gli italiani iniziano di nuovo a ricercare il valore senza essere oppressi ed indirizzati solo dalle attività promozionali. Questo è un segnale molto importante che è figlio di due distinti fattori in campo: il primo è sicuramente un recupero della fiducia del consumatore verso il futuro, e di conseguenza una maggiore tranquillità verso una auto gratificazione, che viene rappresentata dal valore negli acquisti, ma dall’altro lato vi è un fenomeno che deve essere considerato e che aiuta la crescita della qualità del carrello: la qualità dell’assortimento. In questi anni la contrazione di consumi ha provocato lo stress al cambiamento: per anni questo è stato determinato da un cambiamento dei prezzi, e quindi dalle promozioni, fenomeno che ha avuto come conseguenza anche una riduzione della corsa del Discount. Ma dall’altro si è lentamente ma inesorabilmente proceduto verso una omogeneizzazione degli assortimenti e verso una loro migliore qualificazione. Ciò determina una autonoma capacità ad esprimere qualità e crescita dei volumi attraverso una maggiore fidelizzazione ottenuta dal miglioramento generale dell’offerta. Non è, infatti, un caso che negli ultimi 10 anni si sia assistito ad una lenta ma progressiva distinzione degli assortimenti tra le diverse insegne.
In questo senso vanno gli incrementi delle vendite dei prodotti salutistici, che producono distintività e valore. E sebbene la GDO italiana è in ritardo rispetto ad altri Paesi europei nell’offerta BIO, l’industria italiana è tra le migliori al mondo (in termini di vendite) nell’offerta BIO.
Un altro dato interessante che emerge dal rapporto Coop è quello relativo alle Italie del cibo: al sud, infatti, per la tavola domestica si spende di più che al Nord. E questo dato viene anche confermato dai dati che ogni mese pubblica la Nielsen, dove si evince che la crescita dell’Area 4 è più rilevante nel totale fatturato, rispetto al totale Grocery: i freschi al sud hanno un impatto differente nel carrello della spesa.
Ii grafico più interessante di tutti, a nostro parere è quello che disegna la mappa della nuova Grande Distribuzione italiana.
Il primo luogo si certifica la netta riduzione della numerica dei Punti di Vendita in Italia. Diminuiscono i mq di vendita ed il numero di strutture. Solo i Superstore ed i Discount seguono una inversione di tendenza, crescendo sia nella numerica che nei mq di vendita. Secondo il Rapporto Coop la quota di mercato dei Discount nel 2016 (fonte: REF ricerche su dati ISTAT) è del 17,4, contro il 15,1% registrato nel 2014 ed il 9,5% registrato nel 2007. I Superstore hanno una quota di mercato del 14,7%, gli Iper oltre i 4500 sino a 7999 mq il 10%, gli Iper oltre gli 8.000 mq il 6,6% (contro un 9,9% nel 2007), il Libero Servizio il 10,2% (contro il 15,9% nel 2007), i supermercati da 400 a 799 mq il 21,1% (contro il 14,6% del 2007) ed i supermercati da 1500 a 2499 mq il 13% (contro un 11,2% nel 2007).
Altro dato interessantissimo è quello della produttività per mq: il Discount è passato da una produttività per mq da 4200 € nel 2007 a 5100€ nel 2016. Anche i Superstore sono cresciuti; i Supermercati hanno pressochè tenuto la controcifra, mentre il Libero Servizio è in leggera discesa ma soprattutto gli Ipermercati sono in caduta libera (da 7600€ del 2007 si è passati ad una media di 5400€).
Ultimo tema affrontato dal rapporto Coop è quello relativo all’E-Commerce. E’ cosa risaputa che questo finale del rapporto Coop sia, in verità, il principio di una lunga ed importante esperienza che il Leader di mercato si appresta ad intraprendere: la vendita on-line.
Nel mondo i movimenti sono di quelli che fanno preoccupare e che impongono una seria preparazione: dall’acquisizione di Whole Foods da parte di Amazon, l’evoluzione delle Grandi Imprese Retail verso l’E-Commerce, che stonano un pochino contro un sistema italia fatto di pura DO, e quindi incapace di essere competitivo su questo settore, la Coop fa di necessità virtù e, dopo uno studio durante qualche anno, si appresta, finalmente, ad entrare sul mercato nell’E-food.
Con quali numeri di mercato si appresta a lavorare?
Il rapporto Coop indica un mercato E-Commerce che vale in Italia 27,5 mld di Euro, dove Viaggi ed Hotels valgono circa il 40%. La crescita si registra indistintamente in tutto il Paese e l’evoluzione comprende acquisti operati da tutti i devices, sebbene la netta prevalenza sia dal Personal Computers.
E’ scontato menzionare il boom di Millenials negli acquisti on-line.
EasyCoop, questo sarà il portale E-Commerce di Coop entrerà in un mercato che oggi vale 800 milioni di euro, in un concetto di crescita dove prende piede il sistema del Click & Collect (compra da casa e passa nel supermercato a ritirare la spesa). I dati indicano un consumatore già molto maturo per questa esperienza di vendita e Coop si appresta a conquistarlo nella maniera migliore possibile.