Speciale Legge 1169 – 1 parte: gli Italiani leggono le etichette degli alimenti ma la GDO aiuta molto poco il suo cliente

Secondo Polli Cooking Lab gli ultimi dati di uno studio, condotto mediante metodologia WOA (Web Opinion Analysis) su circa 2000 persone tra i 18 e i 65 anni attraverso un monitoraggio online sui principali social network, blog, forum e community, certificherebbero che 7 italiani su 10 fanno molta attenzione alle etichette dei prodotti in vendita sugli scaffali dei supermercati. Le discriminanti più consuete nella scelta dei diversi prodotti sarebbero: L’italianità (71%), la presenza di marchi di qualità garantita (67%), l’assenza di conservanti (66%) e la provenienza da filiere biologiche (61%). Tra i prodotti più “controllati” dagli italiani le carni fresche (85%), il latte (77%) e la verdura (72%).

La fiducia che noi italiani verso i prodotti della nostra terra è certificato dal fatto che quasi 8 italiani su 10 (77,6%) scelgono spesso prodotti alimentari Made in Italy e che quasi 1 italiano su 2 (46,4%) ha rivelato di privilegiare l’acquisto di prodotti con marchio Dop (89%), Igp (79%), Doc (75%).

Ma non è solo l’attenzione verso il made in Italy a muovere gli italiani, infatti per il 69% delle persone analizzate l’etichetta va esaminata per controllare l’eventuale presenza di conservanti, coloranti o altri indesiderati additivi chimici. Molto importanti per gli italiani è anche la questione nutrizionale, allo stesso modo delle intolleranze e delle allergie: ben 6 su 10 infatti leggono con attenzioni i valori nutrizionali e gli eventuali allergeni presenti nel prodotto. Nel dettaglio, sempre secondo la Polli Cooking Lab, tra le migliaia di prodotti presenti nei supermercati, quelli tenuti maggiormente sotto controllo ci sono le carni fresche (85%), di cui viene esaminato il luogo di allevamento e di macellazione, il latte (77%), allo stesso modo dei prodotti caseari, e la verdura (72%). Chiudono la classifica gli insaccati (68%), la frutta (65%) e la carne in scatola (61%).

Ma la Grande Distribuzione è attenta, nella maniera più opportuna, a soddisfare queste esigenze?

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La risposta è molto semplice: limitatamente al dettato legislativo si, ma non si sforza più di tanto.

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