La famigerata Legge 1169, come ha trovato la ribalta delle cronache per non aver inserito la provenienza dei prodotti nelle etichette, in realtà è un’ottima legge che ha l’arduo compito di dare conoscenza al consumatore degli ingredienti contenuti in ogni prodotto in vendita e di conoscere gli allergeni contenuti in esso, ad esempio Cereali contenenti glutine e prodotti derivati, Crostacei e prodotti derivati, Uova e prodotti derivati, Pesce e prodotti derivati, Arachidi e prodotti derivati, lattosio, etc.
La legge va incontro ad un principio quasi lapalissiano: dare certezza al consumatore di ciò che ingerisce. Questo perché, nell’evoluzione del mercato e della produzione industriale alimentare si è nel tempo sempre più affinato il gusto degli alimenti anche talvolta, con l’introduzione di ingredienti che sono causa di allergie quando non malattie.
E’ quindi doveroso onere di chi produce e di chi distribuisce ottemperare a questa norma nella più chiara delle maniere.
Ci siamo, così, adoperati per comprendere come il distributore italiano pone in essere il dettato legislativo a vantaggio dei propri consumatori.
Auchan inserisce un bel totem vicino alla gastronomia che, se consultato, ottempera in maniera soddisfacente al dettato legislativo. Infatti nella consultazione lo strumento da le risposte necessarie affinchè il consumatore sia informato.
Proseguendo il giro dei supermercati abbiamo deciso di entrare in un Conad.
Il grande supermercato presenta un libro cartaceo degli ingredienti posizionati anch’esso nei pressi della gastronomia che è ben fatto. Quello, però presente in panetteria (zona delicata per chi è sensibile o allergico al glutine) non è però così chiaro. Ogni area, così, presenta il suo libro che, inforcando gli occhiali, si può consultare.
L’etichetta però del prodotto indicato in foto presenta un errore, infatti alla voce “lievito madre”, lo stesso non può assolutamente essere indicato così nel composto delle seppie. Questo dettaglio, da noi colto, da il dubbio che di piccoli errori ce ne siano altri. Ci siamo domandati se vi è un controllo su ciò che viene descritto.
La prossima visita viene fatta in Esselunga, la regina dei supermercati.
Ci sono tre totem NCR all’ingresso ai quali è stata da poco aggiunta la funzione Libro Ingredienti.
All’interno, divisi per reparti, ci sono dei pdf da consultare. Non è possibile stampare le informazioni né totali né per singolo prodotto, anche se è presente la stampante e utilizzabile per le atre funzioni (Scegli lo sconto, saldo punti, etc).
Per il reparto panetteria si rimanda al libro cartaceo presente sul banco.
Non si può affermare che il dettato legislativo non venga compiuto, anzì le insegne visitate hanno risolto il problema della comunicazione al consumatore (potenzialmente allergico, oggi qualche milione) della conoscenza di tutti gli ingredienti che sono presenti in tutti gli items presenti nei supermercati. Riteniamo però non così soddisfacente (in termini di chiarezza e facilità) l’esito di eccellenze della distribuzione come Conad e Esselunga. Auchan, catena Retail straniera, ha dato più chiarezza sul tema di quanto abbiano fatto i due competitor italiani, considerati eccellenti dal mercato.
Il consumatore ha diritto di essere informato nel migliore dei modi ed il distributore, se vuole essere eccellente, deve dare la massima chiarezza sulla ingredientistica, con la massima precisione, la massima facilità e la massima chiarezza. Questo è un grande Retailer.
L’indicazione degli ingredienti sul libro degli ingredienti o con cartellonistica sul PDF potrà anche essere sufficiente per legge, ma visto che poi la gente non cucina o mangia i prodotti direttamente nel supermercato, per fornire veramente un servizio adeguato è indispensabile che i dati siano riportati sull’etichetta, in modo che il fruitore finale del prodotto (che non è necessariamente la persona che ha fatto l’acquisto) possa disporre delle necessarie informazioni. (vogliamo riferirci per esempio ai “poveri” mariti a casa da soli in agosto che si limitano a saccheggiare il frigo ?)