In una nota stampa datata 20 Marzo la Coop Italia ha comunicato qualche giorno fa che i “Consigli di Amministrazione di Coop Adriatica, Coop Estense e Coop Consumatori Nordest, riunitisi oggi, 20 marzo 2015, rispettivamente nelle loro sedi di Bologna, Modena e Reggio Emilia, hanno assunto, con voto unanime, una delibera di indirizzo che dà il via al progetto di fusione fra le 3 grandi cooperative di consumatori del Distretto Adriatico i cui obiettivi e contenuti industriali e sociali saranno sottoposti, nei prossimi mesi, al vaglio delle assemblee dei soci delle cooperative stesse. Con questa scelta si vuole contribuire a sostenere e rilanciare ruolo ed efficacia della missione cooperativa sia nelle regioni del nord che del sud del Paese, confermando la idoneità e l’utilità del modello cooperativo anche in realtà sociali molto diverse. La nuova nata rappresenterà la più grande cooperativa del Paese con 2.600.000 soci, 4,2 miliardi di fatturato, 334 punti vendita di cui 45 ipermercati, 19.700 dipendenti al netto delle società controllate e partecipate, le quali operano nei settori finanziario ed assicurativo, del turismo, della comunicazione, delle librerie e dell’immobiliare.” La notizia è ottima se si pensa all’aggregazione come metodo per vincere la sfida del futuro, ma perché si è arrivati – da un lato tardi visto che sono anni che se ne parla – a questa decisione così velocemente negli ultimi tempi? Cosa succederà nel prossimo futuro? Quali soluzione per i risparmiatori del Friuli Venezia Giulia? E dopo questa grande Coop cosa ci sarà?
GDONews ha tracciato un quadro delle ragioni che potrebbero aver portato a questo passo in questo momento e proverà a spiegare il futuro del leader di mercato.
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