E’ cosa nota che i retailer inglesi siano i più spregiudicati e lungimiranti esploratori delle nuove frontiere della marca privata, specialmente nel non food. In questi ultimi tempi si è visto veramente di tutto, e la tendenza non sembra arrestarsi, anzi.
Tesco recentemente ha iniziato la vendita della sua linea di software per computer, della quale avevamo già parlato, con ottimi risultati visti qualità e prezzo molto contenuto: meno di 20 sterline per ogni prodotto. Nei prossimi mesi i vari software faranno il loro debutto anche in altri paesi dove è presente il gruppo, ovviamente tradotti nelle lingue dei rispettivi paesi. Tesco continua inoltre a percorrere tutti i canali distributivi possibili, dalla vendita per corrispondenza alla vendita online: è di questi giorni la notizia che presto anche l’abbigliamento entrerà nei cataloghi web Tesco Direct dove già si trova di tutto, dall’elettronica di consumo ai tubi di scarico per auto…
Anche Asda si da da fare: dopo l’ottimo successo con l’abbigliamento (il suo marchio è George) ha iniziato la distribuzione della sua linea di cosmetici.
Purtroppo i gruppi italiani non hanno ancora recepito completamente questa tendenza che sembra trascinare ogni anno in avanti i profitti dei gruppi inglesi.