Siamo giunti alla settimana dell’anno dedicata alla fiera dedicata alla Private Label di Bologna, giunta alla ventunesima edizione. Come di consueto, è caratterizzata dalla forte presenza di espositori che ospitano i retailer italiani unitamente a quella dei produttori nazionali specializzati nella produzione per conto terzi. Si tratta di un appuntamento rilevante, un momento unico nel panorama nazionale per consolidare relazioni commerciali e avviare pubbliche relazioni di alto livello.
Questa peculiarità rende la fiera particolarmente interessante sul piano locale, pur non potendo ancora essere considerata una manifestazione di respiro internazionale. Tuttavia, questo aspetto ha poca rilevanza, poiché il suo successo deriva dalla sua capacità di rappresentare, in due giornate, un’occasione cruciale per incontrare di persona buyer e produttori, negoziare e discutere di attività produttive e commerciali per l’anno in corso.
MarcabyBolognaFiere 2025, tuttavia, si svolge in un contesto diverso rispetto a quello del 2024, quando l’entusiasmo per la forte crescita delle vendite nel comparto aveva animato il panorama fieristico, accompagnato da congressi e contenuti dedicati alle grandi evoluzioni e trasformazioni del settore.
La fiera del 2025, invece, rifletterà un 2024 caratterizzato da una crescita molto moderata della MDD come noi documentiamo in modo chiaro e netto nel nostro manuale sulla MDD redatto in collaborazione con Cibus Link ed assieme ai principali player della GDO.
Infatti, i trend che sono stati registrati nel 2024 sono decisamente simili a quelli osservati fino al 2021, ovvero in regime di bassa inflazione. In questo scenario, la marca del distributore ha registrato un incremento contenuto, perchè la spinta inflattiva e le costrizioni di marginalità della IDM non hanno agevolato le vendite dei prodotti a marchio della GDO.
Nonostante ciò, gli incrementi dei volumi di vendita continuano a essere visibili, così come una debole crescita del valore delle vendite, seppur in modo meno marcato rispetto al passato, ma soprattutto con performance inferiori rispetto a quelle dell’industria di marca.
Nel magazine spieghiamo chiaramente le dinamiche congiunturali che hanno permesso la MDD di crescere, ma soprattutto chiariamo definitivamente quali sono i limiti strutturali che non permettono alla MDD di arrivare agli standard europei.
I progressi della marca del distributore rispetto agli anni precedenti l’inflazione, con quote di mercato guadagnate a scapito dell’industria di marca, è improbabile che retrocedano nel prossimo futuro. Le posizioni sono solide. Tuttavia, è altrettanto evidente che non ci saranno ulteriori significativi sviluppi in questo ambito.
È probabile che i relatori della fiera, durante i vari seminari, esprimano opinioni contrarie a questa, ma rischiano di lasciare alla platea parole prive di riscontro concreto nel futuro prossimo. La realtà è quella già descritta in questo magazine, che abbiamo inviato già, oltre ai buyer italiani, ad oltre 7.000 buyer internazionali, tutti attenti osservatori del mercato italiano in quanto compratori di prodotti, per offrire una panoramica sulle novità e sull’evoluzione del nostro settore.
Le redazioni di Cibuslink e GDONews hanno voluto di conferire una dimensione internazionale alla pubblicazione, con la solita trasparenza e soprattutto attraverso l’analisi di dati concreti.
Nel magazine è contenuto un approfondimento dettagliato sulle evoluzioni delle vendite dell’ultimo anno, analizzando le singole diverse categorie merceologiche e presentando un’indagine sulle strategie dei principali retailer italiani, tra cui Lidl, Coop, Conad, Selex, D.iT, VèGè, Deco Italia e altri.
Attraverso testimonianze dirette, è possibile comprendere lo stato evolutivo della distribuzione nazionale. Inoltre, anche l’industria di produzione di MDD presente nella pubblicazione racconta ai buyer italiani ed internazionali le proprie sfide e le opportunità che propone, presentandosi ai buyer italiani e ad un pubblico internazionale composto da 7.000 buyer.
Le ultime pagine del nostro manuale sono dedicate alle considerazioni successive ai dati: spiegano i limiti strutturali dell’offerta italiana di MDD e le ragioni per cui la crescita della marca del distributore risulta limitata.
Questi vincoli non dipendono dalla maturità del consumatore italiano, già allineato ai migliori standard europei, né dalle strategie dei manager del retail, che spesso privilegiano la marca del distributore. I veri ostacoli risiedono nelle infrastrutture economico-finanziarie del mercato e della GDO. Un articolo conclusivo del manuale spiega questi aspetti in modo dettagliato, mentre altri contributi offrono prospettive e idee per affrontare le sfide future.
Buona lettura e buona conoscenza del nostro mercato.