Circana (IRI): aprile nero per i discount, l’inflazione vola nei canali tradizionali

E' stato appena pubblicato il report di Circana (IRI) sull'andamento del LCC in grande distribuzione. Si confermano tutti i trend del 2023, con una crescita dell'inflazione del LCC nei canali Iper+Super+LSP ed una forte contrazione dei volumi di vendita del format Discount. Il fatturato progressivo del quadrimestre è in forte crescita sul pari periodo del 2022

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A livello nazionale l’inflazione resta ancora alta dopo il sussulto di aprile che l’ha portata all’8,3% interrompendo la fase di rallentamento che era in atto da qualche mese. Inflazione che per una serie di ragioni fatica a fermarsi (a tal proposito è di estremo interesse il podcast realizzato da GDONews intervistando Lucrezia Reichlin, economista ed ex direttore generale della BCE), mentre il prodotto interno lordo – secondo i primi dati Istat – è in crescita. In questo contesto generale il report sull’andamento delle vendite del Largo consumo confezionato realizzato da Circana (ex Iri) fornisce un quadro nel quale l’inflazione resta elevata e l’LCC chiude il quadrimestre con un negativo prevedibile. Inevitabile dunque chiedersi se, a fronte dell’incremento del canale dei supermercati corrisponderà una sofferenza della contrazione dei volumi dato che abbiamo visto come nei discount – che almeno da settembre scorso hanno un’inflazione alta – la contrazione era già notevole almeno fin da marzo.

Andiamo quindi ad analizzare i dati che vedono un trend a valore in forte crescita nel Largo consumo confezionato che si posiziona attorno al 10%, con un fatturato nel primo quadrimestre 2023 di 31,4 miliardi, incrementando in maniera severa il valore realizzato nello stesso periodo dell’anno scorso. Un trend di crescita a valore dunque decisamente superiore all’intero 2022 nel quale era arrivato al 7,4%.

Per quanto riguarda il trend a volume, nell’insieme di tutti i canali di vendita, è del -3,6%. Rimane sostanzialmente quello del trimestre senza subire nuovi e particolari stress, mentre viene finalmente confermata la crescita della pressione promozionale che, come abbiamo già visto nell’inchiesta di Istituto Piepoli, sposa la voglia e la necessità degli italiani di acquistare maggiormente in promozione. C’è quindi una domanda a cui inizia a corrispondere un’offerta.

Nel Largo consumo confezionato il dato più eclatante riguarda senza dubbio il 13,5% raggiunto dall’inflazione, una percentuale alta che conferma quanto già visto nel mese di marzo. Passiamo quindi all’analisi dell’andamento dei fatturati nei diversi canali dove i tradizionali (Supermercati, Ipermercati, Libero servizio piccolo) registrano un calo, minimo, del -2,6% che va legato anche a quello inflattivo. Gli Specialisti casa e persona invece ottengono addirittura degli incrementi dei volumi di vendita con +3% ma il dato più rilevante rimane però quello dei discount che confermano il forte calo delle vendite a volume anche per il mese di aprile, con il progressivo da gennaio che si attesta a -6%. Un risultato molto negativo che se armonizzato con il -2,6% dei canali tradizionali, il +3% degli Specialisti casa persona e la voce discount, arriva con l’e-commerce a -3,6%. Canale questo che da gennaio a oggi, nel progressivo aggiornato al 30 aprile, ha perso 8,2%.

Il 6% negativo del discount dunque inizia ad avere un peso rilevante, molto più del -2,6% dei canali tradizionali che sostanzialmente crescono per inflazione ma non perdono volumi in modo deciso, al contrario degli stessi discount che registrano forti incrementi inflattivi e rilevanti contrazioni nelle vendite.

Un andamento che va letto anche in funzione di questa forte migrazione fotografata da Istituto Piepoli che però, di fatto, è possibile si debba rileggere fra qualche mese, dato che il discount ormai da un po’ di tempo – come nel primo quadrimestre di quest’anno – soffre una contrazione dei volumi di vendita. Si determinerà quindi una generale diminuzione o degli scontrini medi oppure della loro numerica.

La sfumatura più interessante fra i dati raccolti da Circana si ottiene poi confrontando l’andamento inflattivo nel LCC che è arrivato al 13,5% progressivo nei canali tradizionali avvicinandosi moltissimo al 14,8% all’interno dei discount. La loro forte contrazione nelle vendite è forse figlia del perdurare di questa situazione inflattiva che si mantiene su simili livelli ormai da sei o sette mesi, mentre i canali tradizionali sono su percentuali più alte da un tempo inferiore, con un progressivo medio chiuso a 7,5% nell’intero anno 2022 (era fra l’8 e il 9% negli ultimi mesi dell’anno scorso). Adesso invece è aumentata molto anche in quei canali, anche a causa dell’inflazione delle grandi marche industriali, mentre nei discount le dinamiche dei prodotti a marca propria, come detto più volte, li portano ad essere i primi ad incrementare i listini per la poca marginalità che hanno a disposizione.

Altro dato significativo infine è quello degli Specialisti casa e persona con un’inflazione che sfiora il 10% ma con i volumi in aumento (+3%) mentre l’e-commerce è invece in forte contrazione con un’inflazione bassa, confermando un oggettivo stato di grossa difficoltà.
Questi dunque i passaggi più interessanti di un quadrimestre che ha raccontato un’evoluzione rispetto alla fine del 2022, mettendo in risalto l’inflazione dei canali tradizionali e l’oggettiva difficoltà dei discount. Resta da vedere allora cosa succederà nel corso dell’estate.

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