Fondata a Sciacca nel 1934 da Michele Bono, la Bonolio è giunta ormai alla terza generazione di famiglia consolidandosi nel tempo non solo in Sicilia ma anche a livello nazionale ed internazionale dato che dal 2011, con l’Olio Dop Val di Mazara, è entrata negli assortimenti più importanti della Gdo italiana e americana, anche grazie alla nascita di Bono Usa nel 2015.
Un’azienda che è punto di riferimento sull’isola, primo frantoio oleario con 15mila tonnellate di olive locali molite e un primato anche nella vendita con 26.800 tonnellate di Evo, di cui quindicimila di italiano (il 20% bio), diecimila tonnellate di Mediterraneo e 1.800 tonnellate di Siciliano Dop e Igp. È inoltre leader per quanto riguarda gli oli certificati siciliani con il 12% della produzione Igp regionale e il 90% della produzione Dop Val di Mazara.
“I quattro fratelli Bono che attualmente gestiscono l’azienda – ha spiegato il direttore commerciale e marketing Carmelo Zagarrì nel workshop di Cibus Lab dedicato all’olio di oliva dello scorso 29 Novembre– fin dall’inizio si sono adoperati per valorizzare attraverso il brand tutto il territorio circostante, creando un bacino di produttori di Dop Val di Mazara. Attualmente Bonolio può contare su 400 ettari di coltura di olive, di cui una parte super intensiva; quattro frantoi con dieci linee di molitura; due depositi e uno stabilimento con quattro linee di imbottigliamento da 18.000 bottiglie all’ora. La filiera – ha aggiunto – arriva a 9.000 aziende di indotto e l’apporto dei frantoi più piccoli è fondamentale sia per l’olio italiano che per il Dop e Igp. Sono infatti 477 le realtà certificate che portano le loro olive e questo è il frutto del lavoro svolto da Salvatore Bono e dai suoi fratelli, in un’azienda che punta ad avere rapporti con una distribuzione selettiva capace di valorizzare il prodotto sia nel mass market che nell’ho.re.ka., vogliamo che i nostri consumatori siano sempre sicuri di poter acquistare un prodotto italiano o siciliano di qualità certificata”.
“Di recente – ha rivelato poi Zagarrì – il brand è stato anche rivisitato con nuovi attributi distintivi e coerenti con la nostra filosofia di prodotto. Un rebranding che ha avuto anche la partecipazione dell’artista siciliana Alice Valenti che ha aggiunto valori molto radicati e duraturi nel tempo. Per questo abbiamo creato sei “paladini” ispirati ai pupi siciliani, ciascuno con un carattere assimilabile all’olio a cui appartengono. Una scelta accurata nel patrimonio orale e di qualità della nostra terra”. Il tutto all’interno di una gamma di produzione che comprende una linea convenzionale per il reatil con oli certificati sia premium che mainstream, la linea bio quella Dop e Igp; con il marchio “Qitterra” creato per distinguere l’olio di origine comunitaria.