Supermercati ed ipermercati restano di gran lunga i canali preferiti dagli italiani per l’acquisto dei dolci nelle festività pasquali e natalizie. È quanto emerge dal sondaggio svolto dall’Istituto Piepoli per il workshop di GDONews per Cibus Lab “La tradizione italiana dei dolci delle ricorrenze: prospettive e criticità”. L’indagine, svolta fra il 12 e il 13 aprile, ha riguardato un campione di popolazione adulta dai 18 anni in su, con quote proporzionali per genere, fasce di età, aree geografiche e ampiezza dei centri.
“L’obiettivo – ha spiegato Sara Merigo, responsabile ricerche Nord dell’Istituto – è stato quello di analizzare eventuali cambiamenti nelle abitudini di acquisto dei prodotti lievitati da ricorrenza. Parliamo della quasi totalità degli italiani intervistati dato che solo l’1% ha dichiarato di non consumare colombe e uova di cioccolato, pandori e panettoni. Questi ultimi – ha aggiunto – vengono acquistati dal 93% della popolazione ascoltata, mentre l’85% del campione compra dolci pasquali”. Quanto all’impatto dell’emergenza sanitaria sui dolci da ricorrenza Merigo ha sottolineato: “Il 30% delle persone ha dichiarato di aver diminuito il consumo mentre il 15% l’ha aumentato, il saldo è dunque negativo e registra un 15% in meno dovuto probabilmente alle zone rosse, istituite per Natale e Pasqua, che hanno ridotto gli spostamenti e gli incontri familiari tipici di queste festività con conseguenti ricadute sugli acquisti”.
“Abbiamo poi chiesto – ha proseguito la responsabile dell’Istituto Piepoli – dove le persone acquistano i prodotti ed è emerso come il primo canale siano supermercati e ipermercati (79%) con le pasticcerie molto staccate (30%), seguite da discount (17%), piccoli negozi alimentari (15%) e online (8%) che comprende sia prodotti artigianali che industriali. Guardando ai profili degli acquirenti il dato più interessante è che l’83% delle persone si rivolge alla Gdo mentre è utile notare come cambino i profili fra questa soluzione e le pasticcerie. La Gdo vede infatti generalmente un’età media più alta e localizzata fra Nord e Centro Italia, mentre la pasticceria è scelta principalmente da giovani abitanti nel Sud e nelle isole. Quanto alle possibili tendenze future, secondo i nostri intervistati il canale che si svilupperà maggiormente sarà l’online con un saldo positivo del 20%, seguito da pasticcerie, discount e supermercati”.
Ma quali sono invece gli aspetti più importanti per il consumatore per l’acquisto di un dolce da ricorrenza presso supermercato, ipermercato o discount? La platea analizzata dall’Istituto Piepoli ha messo ai primi posti fra i driver la qualità del prodotto (64%), prezzo e presenza di promozioni (50%), gusto (44%), marca (40%) e presenza o assenza di ingredienti specifici come canditi o uvette (36%). Attenzione minore viene invece riservata all’attrattività della confezione (9%) e passaparola o consigli di amici (4%). “Abbiamo cercato capire quali possono essere i driver del futuro – ha evidenziato Merigo – ma non sono emerse grandi differenze: qualità del prodotto, prezzo e gusto restano ai primi posti”.
L’ultimo aspetto analizzato è stato infine quello relativo ai primi tre brand più associati ai dolci da ricorrenza. “Possiamo dire che nell’immaginario delle persone intervistate la marca delle festività è Bauli che ha ottenuto il 74% delle preferenze. Più staccate – ha concluso – Motta al 45%, Tre Marie al 31%, Balocco al 25% e Melegatti al 18%. Compaiono infine anche due catene di grande distribuzione che sono Coop (4%) e Conad (1%)”.