Provate ad alzarvi una mattina ed affermare: costruisco una catena di supermercati in una regione dove il consumatore ha meno disponibilità che in altri territori, dove la concorrenza non è solo grande distribuzione ma anche commercio al dettaglio, talvolta influenzato dalla malavita e dalla dubbia provenienza delle merci, ed in un ambito di mercato dove gli utili sono minimi con ricavi alti.
Bisogna essere dei pazzi oppure bisogna essere Giandomenico Barbano, leader del neonato gruppo Retail Pro Spa in Campania ad insegna Pam.
Barbano per moltissimi anni è stato direttore generale del gruppo Multicedi, uno che tempo fa ha fortissimamente voluto il marchio Decò, insegna oggi in procinto di diventare marchio nazionale partendo da sud.
Eppure la nascita di Retail Pro significa tante cose che vale la pena raccontare: l’uscita di Pam da Aicube, come anche affermato da Giorgio Santambrogio, Ad di Vegè, al Supermercato delle Idee la scorsa settimana, è probabile abbia trovato origine dalla impossibilità a realizzare sviluppo in determinati territori, per problematiche legate alla concorrenza (Antitrust).
Mentre, infatti, Vegè in otto anni ha saputo, con esperienza e sagacia, crescere nelle varie regioni senza mettere a rischio le regole dell’antitrust, Pam non lo ha fatto: non ha utilizzato il tempo alla stessa maniera.
Eppure oggi come ieri il gruppo Veneto ha armi formidabili da presentare sul mercato: un marchio con una reputazione acclamata in tutto il territorio nazionale, una MDD profonda e completa al pari dei leader, una diversificazione dei formati tutti ben espressi, una strategia con la quale da tempo opera, come i grandi gruppi internazionali presenti in Italia, anche come franchisor, insomma ha tutti gli ingredienti per essere leader.
Sta di fatto che dal 2012 al 2019 gli eventi non hanno deposto a favore dell’azienda: i Bilanci di Pam Panorama da qualche anno sono diversi che in passato (vedere articoli GDONews) ed il franchising stenta ad affermarsi, data la fortissima concorrenza sul mercato e la pochissima mobilità di questo.
E’ molto probabile che i due colpi recenti di Vegè (Bennet e Metro che, però, non sono la stessa cosa) abbiano dato un forte scossone a Pam che, in quel momento, ha compreso che l’oggettività dei fatti la inibiva ad eventuali crescite.
In quel periodo probabilmente si presenta al suo cospetto Giandomenico Barbano, dimissionario dalla direzione generale di Multicedi, con un progetto.
Il progetto, tiriamo ad indovinare ovviamente e possiamo essere tranquillamente smentiti, prevede la fuoriuscita da Multicedi di una determinata numerica di punti di vendita di proprietà di una numerica di soci (ad oggi però solo due) ed un progetto.
Pam, ed anche qui siamo nel regno delle ipotesi, intravede in questo progetto un’opportunità e chissà se ha giocato un ruolo il fatto che Multicedi fosse una delle colonne portanti di Vegè, di fatto decide di entrare in quota a Retail Pro Spa, nascitura azienda che opererà in un mercato molto competitivo, con una concorrenza molto forte (tra tutti la stessa Multicedi, Megamark anche con Sole 365, MD che opera in casa e tanti altri) e di investire in un progetto o poco più.
Abbiamo chiesto a Pam la logica di un investimento del genere e ci è stato risposto che ha deciso di entrare nel capitale di RetailPro in quanto “ritiene quest’ultima sia promotrice di un progetto di sviluppo estremamente interessante e dunque meritevole di essere supportato, in una regione, la Campania, non coperta dalla nostra insegna, con un buon potenziale stimato, considerando che il settore del commercio è per caratteristiche intrinseche in continua evoluzione, tanto sul fronte della domanda che su quello dell’offerta. Vista la dinamicità del mercato, il concetto di saturazione è pertanto per definizione molto relativo.
Aggiunge poi: “Inoltre va specificato che RetailPro opera, oltre che in Campania, anche in Puglia e nel Lazio – ed infine – “è vero partecipiamo al capitale sociale di RetailPro, ma questa rimane tuttavia una entità totalmente autonoma e dotata di governance propria. Il piano di sviluppo è stato dunque predisposto dal management in base alle proprie previsioni e progetti, per poi essere sottoposto per l’approvazione ai competenti organi societari che deliberano in totale autonomia.”
Sta di fatto che Retail Pro nel suo comunicato stampa recentemente pubblicato ha dichiarato che prevede per gennaio 2021 l’apertura di 100 punti vendita nel sud Italia e per il 2020 investimenti pianificati per 20 milioni di euro. Giandomenico Barbano le sue doti le ha già dimostrate in Multicedi, e nulla può sorprendere.
Pertanto se Pam stessa, in modo molto elegante ed intelligente, alla nostra domanda relativa alla saturazione del mercato ha risposto che “il settore del commercio è per caratteristiche intrinseche in continua evoluzione” e che ” il concetto di saturazione è pertanto per definizione molto relativo” cosa intende dire? Che si cresce acquisendo soci che attualmente stanno in altre insegne.
A nostro parere, però, i 100 punti di vendita difficilmente potrebbero essere frutto di una fuoriuscita dalla stessa Multicedi. Oggi più che mai questa appare come un monolite assieme al partner Gruppo Arena in Sicilia.
L’azienda campana è protagonista di incrementi di fatturato notevoli con una crescita delle quote di mercato, è prevista la nascita di una Centrale Decò a Milano per curare una MDD che ad oggi è la migliore per il mercato del sud (rapporto margini/prezzi al pubblico), è stato un forte segnale anche il ritorno di un altro grande protagonista della sua storia alla direzione commerciale, Vittorio Amatucci.
E’ pur vero che la Campania oggi è una regione di affiliati scontenti al di fuori delle insegne leader Decò, Famila ed il crescente Despar.
Magari non era il progetto iniziale ma chissà cosa succederà.