Tanti proclami, tanto entusiasmo, ma anche tanta fatica e sacrificio, tutto ciò ha contraddistinto la Grande Distribuzione italiana nei primi quattro tragici, e già storici, mesi del 2020 ed oggi abbiamo finalmente il risultato del primo quarter.
La sorpresa è che le imprese del retail non si sono arricchite, anzi alcune versano in condizioni finanziarie non così floride. Come a dire: si è rischiato la vita lavorando nel momento più duro, si è lavorato con un tasso di stress che non si dimenticherà, eppure molte aziende iniziano a doversi preoccupare per i conti economici. Com’è possibile?
Gli incrementi che abbiamo raccontato praticamente “just in time” in queste settimane si sono accompagnati anche a numeri negativi che nella seconda parte del mese di Aprile si sono rivelati incombenti.
L’unico che ha ammesso che la seconda parte del lockdown è stato negativo è stato il CEO di Esselunga Sami Kahale, quando ha affermato: nel primo periodo di chiusura siamo cresciuti a doppia cifra, e nel secondo nella medesima misura siamo calati. Attenzione: a dirlo è stato il general manager della miglior azienda d’Italia, figuriamoci le altre.
Sono finalmente usciti i dati relativi ai risultati riassuntivi delle prestazioni della GDO nel mese di Aprile, ed ora è tutto molto più chiaro. Kahale, dal suo osservatorio, ha detto una grande verità: perchè è un dato di fatto che non tutti sono andati bene, non solo, ma anche lo stesso format discount, nella situazione di mercato in cui si è trovata, non è cresciuto come avrebbe dovuto. Oggi, grazie ai dati delle vendite ed alla loro analisi precisa, siamo finalmente nelle condizioni di comprendere se vi è stata la crescita, dove, come, in quali categorie ed in quali territori. E le sorprese non mancano.
Una su tutte: a parità di rete la GDO, intesa come somma dei formati superette, supermercati, superstore, ipermercati, discount e drugstore, ha chiuso in deciso negativo rispetto al medesimo mese dello scorso anno
Ma andiamo nel dettaglio: nel quarto mese dell’anno, caratterizzato da una situazione molto particolare perchè era completamente assente la concorrenza di altri canali di vendita (away from home), non vi era minaccia di altri mercati in grado di attrarre i consumatori verso scelte di spesa differenti rispetto all’alimentare, anzi la GDO era rimasta l’unico riferimento, assieme alla farmacie, per un intero Paese, eppure è
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