Simbolo della crisi della distribuzione, Auchan, finisce in rosso. Dopo aver commesso degli errori strategici e penalizzato anche dal declino del modello dell’ipermercato, il gruppo della famiglia Mulliez ha subito una perdita netta di circa un miliardo di euro (997 milioni di euro, per la precisione) nel 2018 che ha visto il fatturato attestarsi a 51 miliardi di euro, in calo del 3,2%, secondo quanto ha riportato Le Monde.
L’insegna ha sofferto anche a causa della rivolta dei gilet gialli che hanno bloccato gli accessi ad alcuni magazzini. L’impatto, secondo le stime, è stato di circa 140 milioni di euro sul fatturato e di 35 milioni sul risultato operativo, secondo Le Monde. Auchan Holding, che è impegnata in tre mestieri (l’immobiliare con Ceetrus; la banca con Oney e la distribuzione con Auchan Retail), è stata pesantemente colpita dai risultati negativi di Auchan Retail. Il gruppo che continua la propria riorganizzazione ha rivelato a febbraio la decisione di cedere il controllo di Oney Bank alla seconda banca di Francia, Bpce, che avrà il 50,1% del capitale, sempre secondo il magazine Le Monde. L’attività di Auchan Retail è in affanno con una perdita di valore delle attività per 1,1 miliardi di euro, secondo quanto ha riportato il quotidiano francese e soffre, come i suoi concorrenti, della disaffezione dei consumatori per gli ipermercati, un modello che contribuisce per quasi l’80% al suo fatturato. Inoltre non è di poco conto l’effetto che sta avendo l’ecommerce sul mercato, responsabile della devastazione del mercato dei prodotti non alimentari delle grandi superfici. Adesso si aspetta di vedere gli effetti del nuovo piano strategico che ragionerà non più per formato dei magazzini ma per perimetro di consumo, connettendo fra di loro le insegne su un bacino di consumo, le cosiddette “zone de vie” corrispondente ciascuna a una zona geografica.