
Lo scorso anno è stato caratterizzato da una sorta di stagnazione (verso un principio di recessione) delle vendite che ha sicuramente caratterizzato alcuni formati. Il termine stagnazione lo abbiamo voluto adottare tenendo conto della somma delle prestazioni dei formati tradizionali, super+iper, e quelli di convenienza come il Discount e non solo, che continuano ad avanzare e, soprattutto, ad aumentare di numerica.
Considerato che il 2017 è stato un anno assolutamente anomalo, in positivo, che ha prodotto prestazioni che non si verificavano da diversi anni, è opportuno affermare che il 2018 va ascritto ad un periodo che dura oramai quasi un decennio, dove la maturità del mercato da un lato, la forte crisi del formato che ha visto i più importanti investimenti della storia dall’altro, ed il cambio delle abitudini dei consumatore hanno portato ad un sostanziale arresto alla crescita a cui ci eravamo abituati sino al 2008. Il 2017 è stato un anno anomalo che ha visto una grande crescita dei supermercati (dal piccolo al mini iper) e con essi i territori ed alcuni ambiti merceologici.
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Si è già scritto che la stagnazione dello scorso anno, come conseguenza anche della riflessione di cui sopra, ha coinvolto alcuni territori, come ad esempio l’area 1, quella dove gli Ipermercati sviluppano un fatturato rilevante rispetto alle altre aree, così come ha coinvolto le aree 3 e 4 che, invece, non hanno saputo crescere rispetto alle ottime prestazioni compiute nel 2017.
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Infine è utile fare una ulteriore considerazione: alcune aree merceologiche, che in un passato non recente sono state protagoniste di crescite importanti come quelle del no food, da tempo sono crollate assieme alla crisi degli Ipermercati: non che le sorti delle due fossero così legate, ma in ogni caso il cambio del mercato ha portato alla crisi dell’offerta no food legata al mass market retail, un bellissimo tema che meriterebbe fiumi di righe.
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Anche i freschi, che nel 2017 hanno ottenuto una eccellente performance, nel 2018 sono stati caratterizzati dalla stagnazione.
Ma passiamo ai grafici per comprendere meglio le logiche che stiamo spiegando, percorrendo un racconto che inizia nel 2015 sino alla fine dello scorso anno, tre anni che possono dare un quadro chiaro del momento storico.
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