Giugno si candida a essere uno dei mesi peggiori del 2016. Dopo la terza lettura negativa – dal 13 al 19 il rosso è stato dello 0,81% – il calo cumulato dal 30 maggio, data statistica d’inizio del mese, è del 2,52%. Il bilancio da inizio anno è invece pari a -1,39%, un valore più che triplo rispetto a quello del 2015. Le indicazioni che arrivano dalle vendite sono molto chiare: il trend è decisamente negativo e non ci sono segnali di una possibile inversione. L’unica nota positiva è data dal fatto che almeno una delle quattro macro-regioni in cui Nielsen ha suddiviso il territorio nazionale, il Nord-ovest, è riuscita a chiudere i sette giorni con un progresso (+0,42%). Non bisogna però dimenticare che l’anno scorso la Lombardia beneficiava dell’Expo milanese e sarà dunque molto difficile che questa sovraperformance rispetto al 2015 si ripeta.
Per il resto d’Italia le perdite sono state superiori al punto percentuale: il Nord-est ha lasciato sul terreno l’1,23%, il Centro l’1,63% e il Sud è tornato a essere fanalino di coda con un calo del 2,87%. Abruzzo, Molise, Puglia, Basilicata, Campania, Calabria e Sicilia riescono però ancora a lasciarsi alle spalle Toscana, Marche, Umbria, Lazio e Sardegna nella classifica da inizio anno: le prime perdono l’1,61% e le seconde l’1,63%. Emilia Romagna, Veneto, Trentino Alto Adige e Friuli Venezia Giulia continuano a mostrare la migliore performance (-1,23%), anche se Piemonte, Valle d’Aosta, Liguria e Lombardia sono immediatamente alle loro spalle (-1,24%).