Dopo aver rilevato 7 punti vendita delle ex cooperative operaie di Trieste e due punti vendita di CoopCa dando lavoro a 150 persone, tante quelle assunte a tempo indeterminato negli ultimi 7 mesi, Aspiag service, gruppo che controlla il marchio Despar, si prepara a una nuova operazione “salvataggio”. Allo studio c’è infatti l’ipotesi di affiliare al marchio dell’abete verde altri tre negozi CoopCa.
Quali? Non ha voluto svelarlo il presidente di Aspiag, Rudolf Staudinger, che martedì sera ha voluto accogliere di persona i 40 dipendenti in forze ai negozi di Amaro e Tolmezzo passati di recente dalle mani della cooperativa a quelle di Despar.
E non si è accontentato, il leader del gruppo austriaco di supermercati, a una stretta di mano e un saluto di prammatica. Ha invece invitato a cena, al ristorante “Roma” di Tolmezzo, tutti e 40 i nuovi dipendenti dando loro il benvenuto in famiglia. «Siete entrati in un’azienda sana, sicura e grande – ha esordito il presidente rivolgendosi al personale -, un’azienda che dà lavoro a oltre 7 mila persone», 7.700 per la precisione, di cui 1.800 in Fvg, fattura 2 miliardi e investe cifre importanti, ben 60 milioni di euro nel solo Friuli Venezia Giulia durante il 2015.
«Pur essendo grande la nostra è un’azienda dove si respira un clima familiare», ha proseguito Staudinger ricordando come «le origini della nostra azienda risalgono agli anni ’50, vale a dire che abbiamo più di 60 anni alle spalle. Voi arrivate da una storia con radici ancora più profonde: è un peccato sia stata interrotta, ma spero possiate considerare questa serata come un nuovo inizio».
A Despar è passato il negozio di via della cooperativa a Tolmezzo e quello all’interno del centro commerciale di Amaro, che hanno riaperto i battenti con l’insegna Eurospar i primi giorni di gennaio garantendo così «il servizio necessario a tanti cittadini e ridato un interlocutore solido a tante imprese fornitrici locali»,
ha aggiunto dal canto suo il direttore del centro distributivo Despar, Fabrizio Cicero Santalena.
Aspiag ora è pronta a fare ancora di più. In attesa di un acquirente restano Gemona, Buja e Sacile. Tre, come il numero di affiliazioni che sono allo studio dell’Abete.
[Via Messaggero Veneto]