Prosegue oggi, con la seconda e ultima parte, l’intervista a Mario Gasbarrino sui successi di Unes. Nella prima, pubblicata lunedì scorso (25 Gennaio), abbiamo affrontato i temi del Temporary store, delle basi per costruire la fedeltà alla marca e dell’every day low price come compendio ad una strategia più ampia; oggi proseguiamo con le difficoltà della negoziazione con l’industria, i progetti per il 2016, l’e-commerce e la Pasqua.
D. Every day low price e la negoziazione: come conciliare una richiesta così importante con le esigenze dell’industria?
R. Il mondo è talmente in forte cambiamento che non vi sono formule, ricette o modalità. Giorno per giorno si sgomita a destra e a sinistra e si trovano dei giusti compromessi, non si può rimanere legati a vecchi schemi, se uno si lega a vecchi schemi, viene travolto. Nei momenti di grande cambiamento il progresso procede e occorre adattarvisi, vedi l’industria. Nessuno vuole stare fuori a modelli di successo da una parte (ad esempio l’MDD) e dall’altra si pensi a com’è cambiato l’approccio al Discount in questi anni. Nei discount l’industria non entra con gli stessi vincoli con cui incatena la GDO. Occorre rompere le regole e guardare al futuro.
D. i vostri progetti per il 2016
R. Non abbiamo nuovi progetti tracciati in maniera chiara, il 2016 è un anno di consolidamento, anche perché abbiamo già tracciato, negli anni scorsi, una serie di obiettivi in maniera inequivocabile. Le linee guida hanno in genere una visione piuttosto di lungo termine, quindi proseguiremo con queste. L’every day low price rimane centrale nella strategia, poi ci sono il prodotto a marchio e il freschissimo. Come elemento nuovo vorremmo invece concentrarci sulle persone. Le persone che lavorano nei punti vendita sono, infatti, centrali e faranno la differenza rendendo piacevole ed emozionante il negozio fisico, con la loro cortesia e professionalità, lo sosterranno a fronte dell’avanzata dell’e-commerce.
Questo è un elemento innovativo necessario che sta emergendo nella trasformazione cui assistiamo e dichiararlo è lontano anni luce dalla ricerca spasmodica di efficienza e reddittività, che ha tagliato i costi ed esasperato il take away e il self service e portato all’azzeramento dei valori umani.
D. Unes e l’e-commerce
R. Il fenomeno digital, di cui l’e-commerce è solo una parte, tenderà sempre più a permeare le aziende di distribuzione, non se ne può non tener conto, ignorarlo o rimanerne fuori. Il digitale entra nella cultura che cambia. Occorre capire in che modo ciascuno vorrà aderirvi, con quali strategie e su quali campi partecipare, ma è certo che tutti dovranno affrontare questa sfida.
Dal nostro canto, abbiamo integrato una funzione che lavorerà trasversalmente e avrà il compito di aiutare l’azienda a esplorare il mondo digital, coinvolgendo tutte le funzioni. E’ solo un primo passo, vedremo gli sviluppi.
D. visto il successo del temporary store natalizio, vedremo anche la versione pasquale?
R. No la Pasqua si sviluppa su un periodo troppo breve. Il Natale è più lungo, anche se poi tutto si concentra nelle ultime due settimane, la Pasqua è un lampo da questo punto di vista, non dà spazio a un simile progetto.
Magari un altro temporary al momento non è previsto, ma il successo e il gradimento di VG saranno sicuramente messi a frutto. 10 anni fa Unes ha dimostrato che si poteva fare business senza promozioni, con un format basato sulla marca del distributore, oggi non sarebbero pionieri con un negozio a marchio “tout court”, vista la già avviata esperienza di Sapori&Dintorni, FiorFiore ed altri.
C’è da scommettere che la fervida mente di Gasbarrino stia già elaborando un piano per un negozio a marchio, un locale, chissà, forse, ma sicuramente con modalità differenti dagli altri, in suo pieno stile di pensiero «perché la diversità è il vero valore».