Auchan come si sa è in crisi da diverso tempo e taglierà stipendi e lavoratori. La notizia circolava già da qualche mese, ma adesso pare che si sia arrivati ad un punto di svolta: 1.100 licenziamenti (800 al Sud e 300 al Nord), dice il Corriere della Sera.
La notizia non è stata confermata, ma pare che la volontà del gruppo sia chiara: ridurre tutti i costi, a partire dagli stipendi dei dipendenti che, con la disdetta unilaterale del contratto integrativo firmato nell’ottobre 2007, si sono visti decurtare già una fetta di stipendio, la copertura della malattia e degli infortuni sul lavoro, oltre all’eliminazione della carta di sconto del 5% sull’acquisto dei prodotti.
Carrefour ha scelto di affrontare la crisi estendendo l’orario di apertura dei propri supermercati: a Milano, Torino e Palermo è infatti possibile fare la spesa a tutte le ore. Ovviamente l’apertura 24 ore su 24 non vale per tutti i supermercati, per ora è un test in alcuni punti vendita per verificare il margine di guadagno.
Il problema principale però non è tanto la flessibilità degli orari o i prezzi, il problema è che c’è tanta concorrenza e i consumi non sono così elevati da permettere a tutti di restare sul mercato. Anche gli 80 euro elargiti da Renzi non hanno cambiato verso ai consumi, che stanno vivendo una lunga fase di stagnazione.
Purtroppo il ridimensionamento di Auchan potrebbe essere d’esempio per gli altri gruppi della GDO, infatti estendere l’orario può essere utile solo nei grandi centri e i benefici economici sono tutti da verificare; inoltre nel lungo periodo è difficile immaginare una ripresa dei consumi così forte da giustificare così tanti punti vendita. Il mercato dei supermercati sarà probabilmente costretto a mettersi a dieta.