
Sentire voci di aziende in vendita che circolano sul mercato è una costante della storia, sicuramente in periodi di crisi le voci aumentano. Il problema è però un altro: in periodi di crisi è difficile trovare acquirenti. Sulla vendita di Billa pare invece ci siano novità.
Questa estate il Presidente di Coop Italia, Marco Pedroni, aveva affermato che Coop era interessata all’acquisizione di Billa, almeno di una parte del Gruppo in un determinato territorio geografico. L’azienda austriaca aveva prontamente risposto che “recentemente Coop ha mostrato interesse per l’acquisizione di alcuni punti vendita in una determinata area geografica, ma Billa non ha dato seguito alla richiesta”. Successivamente Billa, concentrata a Nord e con un fatturato di 700 milioni di euro, aveva poi diplomaticamente precisato: “Le dichiarazioni attribuite a Marco Pedroni e riportate da il Sole 24 Ore in merito all’esistenza di un dossier relativo all’acquisizione di Billa da parte di Coop, non sono corrette”.
Il Sole24 Ore sapeva bene che il quotidiano tedesco Lebensmittel Zeitung aveva scritto e pubblicato dell’intenzione della capogruppo Rewe di abbandonare il mercato italiano con il brand Billa, mantenendo invece l’altro brand di proprietà Penny Market. Un’ipotesi peraltro sostenuta da una dichiarazione dell’amministratore delegato Alain Caparros che, in merito, aveva affermato: “potremmo ritirarci da quei mercati in cui non siamo in grado di raggiungere una delle prime tre posizioni”. E l’Italia sarebbe uno di questi. I punti vendita, si ricorda, sono concentrati al Centro-Nord (da Ventimiglia a Trieste) con 139 negozi di dimensioni medie (800 mq). Secondo il quotidiano tedesco potevano interessare sia a Conad che, già a fine 2011, aveva rilevato una quarantina di supermercati Billa, sia a Coop Italia. La notizia era stata smentita da Billa, mentre dai potenziali acquirenti non era arrivato alcun commento. Oggi sul mercato corrono altre voci che confermano quelle pubblicate in estate con alcuni dettagli aggiuntivi: sarebbe possibile l’acquisizione ad opera di Conad nel Nord Est, e nel dettaglio l’azienda Conad Centro Nord, il Liguria, Piemonte e Valle d’Aosta da Coop (Novacoop e Liguria) ed in Lombardia circola il nome di Unes. Ripetiamo, sono solo delle voci che fanno eco proprio alle dichiarazioni estive del CEO del Gruppo e che di fatto continuano a circolare. Chi ha notizie e vuole informare la business community trova in GDONews il punto giusto per il confronto, che deve essere serio, analitico e costruttivo.
Se è vero che due indizi fanno una prova, non dovrebbero esserci dubbi.
Ma al 99% le cose stanno proprio in questi termini. E’ fatta! Si parla anche di mobilità
per il personale delle due sedi.
Confermo le voci che circolano e che non sono vengono smentite : a Unes la Lombardia , al Conad il resto.
E i Penny ? Non sono di Billa ?
Penny Market sono del gruppo Rewe e restano in Italia.
Adesso dalle sedi alla vendita si stanno smaltendo le ferie per poi dare il
via alla mobilità.
Leggendo l’articolo sulla redditività dei Penny Market che applica dei margini pari allo zero e che compensa le perdite da “servizi ? ” resi alle altre aziende del gruppo sul suo futuro il dubbio sorge spontaneo o sbaglio ?
Nonostante le smentite atte a tranquillizzare.
Le cose procedono, pare che Conad stia aspettando
di mettere a punto un finanziamento intorno all 1% per
concludere l’acquisizione N/E.
Billa il 09 gennaio 2014 ha inoltrato comunicazione scritta alle organizzazioni sindacali che intende procedere alla messa in mobilità di 18 dipendenti tra quadri e impiegati della sede di Assago.
Confermato. Probabilmente fa parte degli accordi con l’acquisitore… che vuole avere meno problemi possibili al momento dell’acquisizione. Il problema verte soprattutto sulla sede nazionale.
Gdo News xché non scrive niente a questo proposito
Novita’ ?
billa ha venduto il 30 giugno 2014 a carrefour i negozi di lombardia liguria e valle d aosta , per piemonte e veneto non si sa ancora a chi andranno comunque billa se ne va dall italia questo e ‘ confermato .
confermati 53 pv venduti. x gli altri voci elencano ali coop e despar
Vorrei far notare, che già dal 2010 che stanno mettendo in mobilità! Peccato che chi fa i danni nelle aziende sono sempre li e non li mandano via. Quando poi si spostano in altre aziende o in altri “Enti” fanno altri danni, chi ci rimette e sempre il povero operaio-a/impiegato-a, questa e l’Italia.