lunedì 2 Dicembre 2024

Centrale Italiana: quali prospettive alla sua direzione?

Il Grande cambio al vertice che Coop Italia deciso nel “conclave” recentemente svoltosi a Casalecchio di Reno dopo 25 anni di Regno Tassinari porta il mondo cooperativo verso una nuova epoca che vede come protagonisti alla Presidenza un manager che è profondo conoscitore del sistema Coop nella sua totalità, ed alla Direzione Generale operativa una manager che è la traduzione del pensiero di Turiddo Campaini e più in generale di Unicoop Firenze sul mercato, oggi considerabile vincitore rispetto al pensiero contrapposto su diversi temi della gestione Tassinari – Fiammenghi. Ma portando il pensiero fuori da Coop Italia bisogna porsi una ulteriore domanda: in questa situazione chi guiderà Centrale Italiana, ovvero la Supercentrale che vedeva Coop Italia, ed in particolare Tassinari e Fiammenghi, leader indiscussi? Tassinari lascerà anche questo incarico o sarà ancora operativo nella sola Supercentrale (e non in Coop) come traghettatore da un’epoca ad un’altra? Nei prossimi giorni lo sapremo, quello che invece già purtroppo si sa e che bisogna domandarsi è: come si può sostituire l’esperienza di Roberto Fiammenghi? E’ probabile che in un primo momento l’incarico di Direttore Commerciale di Coop Italia rimanga vacante, ma in questa situazione non è plausibile considerare vacante anche la guida di Centrale Italiana. Quali sono allora le possibilità? La prima, in termini di logica, è quella di una scelta interna a Coop Italia nell’individuare un profilo che rappresenti Coop e che dia l’indirizzo di Coop ai partner della Supercentrale. Ma non è detto che possa essere la scelta migliore; di fatto non si deve dimenticare che Centrale Italiana, assieme a Fiammenghi, aveva altri manager nel direttivo che da anni collaboravano con il grande Direttore Commerciale Coop e che quindi conoscono perfettamente i sistemi di gestione. Tra questi colleghi si potrebbe scegliere un profilo che funga da traghettatore operativo da un periodo ad un altro. Ad esempio si potrebbe scegliere di affidare la direzione commerciale di centrale Italiana a Gianluca Di Venanzo, uomo di grande esperienza e profondo conoscitore della GDO italiana. Oppure propendere per una scelta rappresentativa affidando al proprietario del Gruppo Il Gigante, Panizza, la stessa direzione commerciale della Supercentrale. Oppure si potrebbe anche ragionare di affidare la direzione alla Sigma, ed al suo Direttore Commerciale Davide Cozzarolo, che porterebbe in dote una grande crescita del suo gruppo ( da 1,8% a 4,5% di quota di mercato in tre anni) ed un ottimo rapporto con l’industria di Marca che si affida molto a lui. Insomma le scelte non mancano, bisogna solo attendere gli eventi interni a Coop Italia.

Dott. Andrea Meneghini
Dott. Andrea Meneghinihttps://www.gdonews.it
Analista ed esperto di Grande Distribuzione alimentare. E’ un attento osservatore delle dinamiche evolutive dei diversi format in Italia ed in Europa. Collabora con alcuni Gruppi della GDO italiana nelle aree di crisis communication management e news management. Affianca la Direzione Generale di alcuni Gruppi della GDO nella gestione delle strategie aziendali. Collabora anche con aziende del Mass Market Retail all'estero come assistant manager sull'italian food. Si può contattare scrivendo a meneghini@gdonews.it

12 Commenti

  1. Caro Meneghini,
    Come sempre lei legge oltre gli eventi e guarda gli stessi eventi da punti di osservazione non comuni. Il vero significato di Centrale Italiana si vedrà nelle scelte che Coop e i suoi Partners opereranno per il futuro della stessa. La discontinuità temporale e di rappresentanza da lei pensata sarebbe un segnale al mercato di lungimirante visione in un momento dove Coop deve riprogrammare la sua rotta per contrastare la crescita di Conad. Coop e’ il leader e Conad non ha abbastanza managers, a parte Pugliese, per contendergli un ritorno sulla scena.
    La rotta che Pedroni può disegnare sulla cartina geografica della distribuzione e’ la rotta verso le Americhe o il ritorno verso le indie. A lui dimostrare il suo spessore di condottiero ed esploratore di nuove vie.

  2. Si avete ragione, curiosa riflessione, dico la mia. Premetto che lavoro per un gruppo della centrale italiana, conosco diversi risvolti ed a mio modo di vedere sarebbe una bella occasione per dare spazio a pensieri diversi ma affini a quello Coop. Io non vedo Panizza in questo ruolo, lui è Il Gigante e basta, così deve essere. Di Venanzo e’ un uomo esperto anche se sinceramente lo vedo come uomo che rappresenta bene Despar ma non so quanto una centrale italiana. Cozzarolo lo conosco poco, solo di nome ma l’industria me ne ha parlato bene. Però se si segue il ragionamento di affidare ai giovani il bastone del comando per combattere la crisi, perché no? Vedremo cosa succederà ….

  3. Caro Guido la tua analisi e’ condivisibile. Non so se qualche anno di cooperativa minore ( non me ne voglia Sigma) possa essere abbastanza per Coop ma una cosa e’ certa: gli incredibili risultati in Sigma e gli ottimi rapporti di fiducia e collaborazione con l’industria giocano a suo favore. Troppo giovane? Questo e’ da verificare

  4. Io sono di Coop e spero che un vento di novità spiri su Bologna. Non so se Cozzarolo e’ la persona giusta per noi ma sicuramente interpreta almeno quella voglia di fare che porterebbe Centrale Italina a riprendersi il ruolo di leader carismatico e non solo di fatturato che ha rappresentato in questi anni.

  5. Io appartengo alla categoria dell’industria e oggi ero presente al work shop di Sigma.
    Centrale Italiana ha un leader in casa che credo possa competere con Pugliese. Lo usi e troverà l’industria pronta a riscommettere su di lei

  6. Mi associo a Stefano oggi ero anch’io al work shop
    Per l’industria Cozzarolo e’ la possibilità per centrale italiana di contrastare Conad.
    E’ in questo momento l’unico uomo del Retail che può competere con Pugliese

  7. Ciao Lorenzo io sono dell’industria e oggi sono stato presente al work shop di Sigma a Taormina.
    Posso dirti che avete un leader naturale in casa ed è l’unico che può competere con Pugliese.
    E’ uomo del mondo cooperativo ed anche manager. Con lui Centrale Italiana potrebbe ricominciare

  8. Non si capisce perchè Coop dovrebbe concedere ad altri la direzione di una centrale in cui detiene la stragrande maggioranza.
    E’ peraltro parecchio discutibile che il leader di mercato conceda le sue condizioni ad aziende che in molti territori le fanno concorrenza.

  9. Ciao Brazov il senso non è’ quello di sostituire Coop ma di favorire attraverso un periodo di transizione guidato con persone di esperienza la ricerca da parte di coop del successore di Fiammenghi che ad oggi non c’è in coop

  10. Gentilissimi colleghi,
    state tentanto di accostare dei personaggi ad un ruolo che é stato ricoperto da un uomo di grande spessore lavorativo e soprattutto umano. Per gestire una centrale servono competenza, mestiere e serieta, non chiacchere e distintivo. Pugliese docet….

  11. Gentile “la memoria”,
    il dibattito credo sia stato condotto in modo corretto e leale attraverso delle personali considerazioni che non avevano nessun fine di offuscare la memoria di Fiammenghi anzi tentavano di verificare delle strade per traghettare Centrale Italiana fuori da una sitauzione di stallo.
    Non è corretto, anche se la tua opinione è rispettabile quanto le altre, parlare di chiacchere e distintivo, in quanto tutti gli uomini citati hanno una grande professionalità e caratteristiche diverse tra loro e quindi inevitabilmente diverse da Fiammenghi. Il tempo passa e gli uomini cambiano fermare il progresso attraverso la nostalgia del passato non porta lontano…proprio quello che Conad aspetta. Cambiare con rispetto del passato e fiducia nel futuro questi sono i valori

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