L’India si conferma come uno dei Paesi in cui è più difficile fare business, come dimostrano le vicende relative ad alcune tra le maggiori multinazionali al mondo: Vodafone, Novartis e adesso Walmart, il retailer più grande del globo. Per quanto riguarda l’operatore tlc, il governo del Paese asiatico ha per esempio recentemente negato la proroga delle licenze per le attività della società in tre aree di servizio considerate strategiche nella nazione, dopo aver cercato di tassare un’operazione attraverso l’emanazione di una legge con validità retroattiva. L’ultimo caso riguarda invece il colosso farmaceutico svizzero Novartis, che proprio in questi giorni si è vista respingere il ricorso relativo al brevetto di un medicinale anti cancro attualmente “copiato” dalle aziende farmaceutiche indiane e venduto a un prezzo di gran lunga inferiore a quello dell’originale.
Alla pattuglia delle aziende ostacolate da New Delhi si aggiunge Walmart, sbarcata già da qualche anno sul mercato indiano. Nel corso degli anni il retailer ha sempre sostenuto nei diversi piani industriali, di voler diventare entro il 2015 il leader della grande distribuzione anche in India. Un’ipotesi che però sembra essere sfumata dal momento che ad oggi Walmart è riuscita ad aprire solo 5 punti vendita sui 22 messi in cantiere.
Il gruppo Usa ha dovuto rivedere tutti i suoi obiettivi di business sul mercato indiano. La colpa di tale frenata è innanzitutto delle lungaggini burocratiche, definite “labirintiche” da alcune fonti vicine all’azienda. Tanto per fare un esempio, per avviare la costruzione di un ipermercato servono fino a nove mesi di trafile burocratiche. Se a questo si aggiungono i lavori per la realizzazione del punto vendita, ecco che si arriva facilmente a due anni.
Va inoltre considerato che il governo indiano ha aperto solo da pochi mesi agli investimenti esteri nel settore della grande distribuzione. Dall’azienda per ora ostentano ottimismo anche se rimane il fatto che l’espansione in India di Walmart è, ad oggi, una corsa a ostacoli e il grosso dei ricavi (circa 466 mld di dollari) continua a essere concentrato negli Stati Uniti.
Walmart continua ad investire sull’India, ma le difficoltà sono enormi: ne vale ancora la pena?
