La marca del distributore non è più un semplice strumento tattico di contenimento dei costi. Sta assumendo sempre più i contorni di una leva strategica, attraverso cui la GDO costruisce valore, identità e fidelizzazione. È quanto emerso con chiarezza dall’edizione 2025 della PLMA – Il Mondo del Marchio del Distributore – che ha visto oltre 30.000 professionisti del settore, provenienti da 125 Paesi, riunirsi ad Amsterdam per esplorare il nuovo ruolo della private label nel retail moderno. Con 3.160 aziende espositrici da 75 nazioni, distribuite su una superficie espositiva di 45.000 metri quadrati, la manifestazione ha ribadito la propria centralità come osservatorio internazionale dell’innovazione nella marca del distributore.
Innovazione progettuale e branding: la nuova frontiera della MDD
Oggi la PL rappresenta una piattaforma progettuale a tutti gli effetti: un ambito in cui il retailer costruisce un’identità distintiva, coerente con i valori dell’insegna, capace di intercettare trend emergenti e generare marginalità. L’offerta espositiva ha mostrato una forte accelerazione verso prodotti non solo innovativi, ma anche capaci di sorprendere, anticipare gusti e nuove esigenze di consumo. Tra i casi che hanno maggiormente colpito i visitatori si segnalano le palline di aceto balsamico da grattugiare, i fiocchi di latte bio di origine vegetale e i sieri viso alla vitamina C, che incarnano perfettamente la strategia del “sorprendere oltre il prezzo”, un approccio sempre più centrale nello sviluppo della PL.
Superare il prezzo: la logica dell’effetto sorpresa
L’effetto sorpresa si configura infatti come nuova logica competitiva: superare le aspettative del cliente diventa un elemento chiave per rafforzare la relazione tra consumatore e insegna. È un passaggio strategico che sposta l’attenzione dalla leva promozionale a una visione più ampia, basata su qualità percepita, innovazione funzionale e differenziazione. Lo ha sottolineato anche Peggy Davies, presidente della PLMA, affermando che i consumatori di oggi non si fermano più al prezzo, ma ricercano un valore reale, e che il dinamismo tra distribuzione e industria rappresenta un motore costante di trasformazione.
I nuovi codici del consumo: salute, sostenibilità e identità culturale
Tra le direttrici evolutive più evidenti emerse durante la fiera, si osserva una forte attenzione all’alimentazione salutistica e consapevole. I prodotti esposti riflettevano scelte nutrizionali sempre più raffinate, come il latte A2, ricavato da razze selezionate come Guernsey e Jersey, noto per essere più digeribile e naturalmente ricco di proteine e omega 3. Parallelamente, si rafforzano le referenze plant-based, biologiche, vegane e attente alla sostenibilità ambientale. Anche la componente etnica dell’offerta è in crescita, con una spiccata presenza di ispirazioni asiatiche – si pensi agli onigiri di soia in vari colori – che testimoniano una sofisticazione crescente dei gusti.
Packaging sostenibile e valore estetico: il design come parte del prodotto
L’innovazione ha riguardato anche il packaging, con molte soluzioni originali e sostenibili che mirano a ridurre l’impatto ambientale senza rinunciare all’estetica e alla funzionalità. Il tutto si inserisce in un disegno più ampio, dove la marca del distributore non è più un’alternativa economica ma un marchio a sé, costruito su metriche di qualità, branding e posizionamento.