Siamo alla fine del 2024, un periodo per cui non abbiamo ancora a disposizione dati certi forniti da Nielsen IQ e Circana. Tuttavia, sulla base delle analisi pubblicate nei documenti che queste due società producono mensilmente e che GDONews approfondisce ogni mese per i suoi abbonati, è già possibile delineare i principali trend dell’anno appena trascorso, i punti critici ed anche menzionare i territori che mostrano maggiori difficoltà e che nel prossimo futuro andranno messi sotto osservazione. Inoltre le prestazioni dei singoli territori sono interessanti perchè sono legate alle insegne presenti e allo sviluppo immobiliare connesso alla grande distribuzione in quei territori. Ecco il differenziale: gli investimenti.
Alcuni dati significativi
Negli ultimi mesi si è osservata una crescita del fatturato della GDO rispetto all’anno precedente, con un incremento medio di circa il 2% in un contesto di inflazione praticamente nulla (l’inflazione al carrello si attesta attorno allo 0,9%). Questa crescita è stata sostenuta principalmente dagli investimenti, quindi dallo sviluppo della rete dei negozi soprattutto da parte di discount e da parte di quei retailer con formati medio-grandi, come i superstore.
Anche la pressione promozionale ha avuto un ruolo cruciale, grazie ad un generale incremento, con una crescita più netta degli sconti superiori al 30%, che hanno inciso maggiormente rispetto al recente passato. Questa dinamica è stata supportata dalla fiducia dei consumatori, che, superati due eventi critici come la pandemia e l’inflazione elevata, si sentono ora più sicuri.
Competitività e dinamiche di mercato
La maggiore concorrenza ha abbassato il valore medio dello scontrino, come dimostrato dal divario tra inflazione generale e inflazione al carrello, ma ha anche migliorato l’offerta in termini qualitativi. Questo ha favorito supermercati e superstore, che nel 2024 hanno registrato una crescita a valore superiore rispetto ai discount. È un risultato significativo, considerando che da anni i discount dominavano il mercato. Inoltre, nella seconda metà dell’anno, supermercati e superstore hanno iniziato a recuperare terreno anche nel settore dei freschi, da anni punto di forza dei discount.
Analisi regionale
Alcune regioni, come la Lombardia, mostrano una crescita significativa a rete corrente, trainata da nuovi investimenti da parte di discount e gruppi come Tigros, Iperal, ma anche di Tosano che è arrivata a Milano e persino da Aspiag. Tuttavia, a rete costante, la crescita è più contenuta. La leadership di Esselunga, tradizionalmente forte, è ora minacciata sia dai discount che da concorrenti diretti.
Altre regioni vivono situazioni diverse. L’Emilia-Romagna, ad esempio, è in stagnazione a causa delle difficoltà del sistema cooperativo, che fatica a rispondere alle sfide del mercato. In Sicilia, il territorio limitato e la saturazione del mercato impediscono un’ulteriore espansione dei discount, rallentando la crescita. Al contrario, il Veneto continua a registrare ottime performance grazie a investimenti costanti delle catene più performanti. Al Sud, Campania e Puglia mostrano risultati positivi, trainando l’area 4 (Sud Italia) a essere il motore di crescita del Paese.
Trend generali e prospettive future
Un aspetto rilevante emerso nel 2024 è che la crescita a valore è stata accompagnata da un aumento dei volumi, una dinamica sana che riflette un mercato in espansione reale. Tuttavia, i gruppi che non hanno performato adeguatamente quest’anno – e che saranno identificati nei bilanci di esercizio – dovranno affrontare con rigore le proprie criticità. È probabile che le difficoltà attuali emergeranno con maggiore chiarezza nei prossimi anni, richiedendo interventi strategici ed economico-finanziari per stabilizzare le loro posizioni.
Il 2024 si configura dunque come una sorta di cartina di tornasole: i dati che emergeranno nei prossimi mesi indicheranno quali gruppi stanno lavorando con profitto e quali, invece, dovranno essere osservati con maggiore attenzione per affrontare le sfide future.