lunedì 20 Gennaio 2025

Olio d’oliva: produttori del Mediterraneo ancora penalizzati da siccità e riserve scarse

Per il settore olivicolo il nuovo anno è cominciato mantenendo le tendenze di mercato che hanno caratterizzato la fine del 2023: il prezzo dell’extra vergine d’oliva in Italia, infatti, continua a rimanere sostenuto segnando punte di 10.50 Eu/Kg per Oli di qualità ed idonei all’esportazione. È quanto rilevato dall’Osservatorio di Certified Origins, uno dei principali produttori e distributori di olio d’oliva extravergine certificato (IGP e DOP), oli mono-origine e blend, che offre mensilmente una panoramica sui principali mercati.

In generale, i paesi produttori del Mediterraneo sono ancora profondamente colpiti dalla prolungata situazione di siccità specialmente in Spagna, dove nella zona dell’Andalusia le riserve idriche sono ad oggi al 22%, inferiori rispetto al 2023 quando erano al 29%, e ben al di sotto dei livelli medi degli ultimi 10 anni (51%).

I prezzi si mantengono tendenzialmente alti a causa delle scarse riserve di olio e dell’incessante domanda dei mercati esportatori, nonostante una lenta contrazione dei consumi interni in alcuni paesi del Mediterraneo.

Storicamente il mercato ha mantenuto un certo divario tra costo all’ingrosso dell’evo italiano e quello spagnolo, con l’olio italiano posizionato più in alto, principalmente a causa dei volumi maggiori di produzione provenienti dalle campagne del territorio iberico, rispetto ai volumi provenienti dai frantoi della penisola italiana. Oggi questo divario è stato drasticamente ridotto dal mercato, a causa di due raccolti consecutivi in Spagna ben al disotto delle media: gli oliveti hanno infatti prodotto fino al 50% in meno di frutti. A febbraio 2024 il prezzo dell’evo iberico sì e posizionato stabilmente tra i 9.00-10.00 Eu/Kg, vicino a quello Italiano. Tra gli altri produttori del Mediterraneo, anche l’olio di origine greca e portoghese si attestano intorno ai 9.50-10.00 Eu/Kg mentre il “meno” caro rimane quello tunisino con prezzi tra 8.00-9.00 Eu/Kg.

In Italia il mercato ha segnalato a gennaio qualche transazione intorno ai 9.00 Eu/Kg per Extra Vergine convenzionale ma con anche picchi elevati al di sopra dei 10€/Kg. Il mese di febbraio sarà utile per determinare se il trend si invertirà e si inizierà a rilevare un calo di prezzo per una delle origini più apprezzate e valorizzate sui mercati esteri; o se invece si tratta di un momentaneo calo che potrebbe essere interrotto dall’aumento della richiesta da parte degli imbottigliatori, e le aspettative poco rosee per la campagna 2024-2025.

Spagna. Per andare incontro alle esigenze dei cittadini spagnoli alle prese con il caro vita, il governo iberico ha deciso di esentare l’olio d’oliva dall’attuale IVA del 5%. Questa scelta è stata fatta anche alla luce del continuo aumento dei prezzi dell’olio da parte delle catene dei supermercati spagnoli e dal calo significativo degli acquisti nonostante l’olio sia un prodotto chiave della cucina iberica. Le notizie di una raccolta leggermente superiore all’aspettativa non bastano a calmare le preoccupazioni sulla mancanza di scorte e la qualità necessarie a soddisfare la domanda interna e dell’export durante tutto il 2024.

Grecia. Per la Grecia non si prevedono inflessioni dei prezzi, a cause di scarsa disponibilità e soprattutto qualità. I produttori e frantoi ellenici si preparano ad un anno con poche transazioni, nell’attesa di una prossima campagna più fruttuosa.

Portogallo. I produttori si aspettano una campagna buona per volumi e qualità ma con prezzi ancora alti a causa della domanda sostenuta, con punte a 9.50 Eu/Kg per l’olio convenzionale e a 10.50 €/kg per il biologico.

“Uno dei principali fattori della crisi dell’olio d’oliva, e tra le cause maggiori dell’aumento dei prezzi, è sicuramente l’effetto degli eventi estremi climatici che stiamo affrontando – osserva Giovanni Quaratesi, Head of Corporate Global Affairs di Certified Origins – La nostra filiera è chiamata a trovare delle soluzioni che dovranno guardare al settore a 360°, partendo dagli alberi, la cui sopravvivenza e salute gioca un ruolo chiave. Per quanto riguarda i prezzi nel breve termine, in primavera con la fioritura degli oliveti avremo una prima idea del potenziale del raccolto della prossima campagna e del posizionamento futuro del mercato. Non ci aspettiamo comunque – conclude Quaratesi –  un ritorno ai prezzi precrisi nel breve e medio termine, per il quale ci vorranno annate produttive eccellenti”

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui
Captcha verification failed!
CAPTCHA user score failed. Please contact us!

Ultimi Articoli

Magazzini Gabrielli con Tigre cresce a nord di Roma: nuova apertura

0
È stato inaugurato il 18 gennaio, in Via Strada Nuova n.12 a Monterosi, il nuovo punto vendita del canale franchising “Tigre” di Magazzini Gabrielli....

Vicino a te apre un nuovo supermercato: la Sardegna al centro...

0
Il 19 dicembre scorso, l'insegna Vicino a te ha inaugurato un nuovo punto vendita a Capoterra, in provincia di Cagliari. La collaborazione tra la...

Conad inaugura il 2025 con un nuovo punto vendita in Emilia...

0
Venerdì 10 gennaio inaugura il nuovo Conad City di via Aurelio Saffi 49/B a Rimini, con una cerimonia alle ore 9 che precederà l’apertura...

Aldi si consolida nel Nord Italia: nuova apertura a San Giovanni...

0
Aldi inaugurerà il prossimo 30 dicembre un nuovo negozio a San Giovanni Lupatoto (VR) in Via Ca’ Nova Zampieri snc. Il punto vendita si...

Coop Alleanza 3.0: Domenico Livio Trombone nuovo Presidente

0
Il Consiglio di Amministrazione di Coop Alleanza 3.0 ha nominato Domenico Livio Trombone nuovo Presidente della Cooperativa, subentrando a Mario Cifiello, che ha deciso...