domenica 16 Marzo 2025

Panzeri (export manager GSI): all’estero consumi sostenuti, ma in qualche paese gli incrementi non compresi

Al momento la situazione dell’export è simile a quella dell’Italia: i consumi tengono e anzi tendono ad aumentare. La ripresa dopo il Covid è ancora sostenuta e funziona molto bene”. Lo ha detto Andrea Panzeri, responsabile per l’estero di Grandi Salumifici Italiani, intervenendo nella tavola rotonda di Cibuslab dedicata alla categoria salumi.

Il richiamo del Made in Italy è sempre un traino – ha osservato – con prodotti Dop e Igp che, nonostante il posizionamento più alto, mantengono un grande appeal anche all’estero, facendo da garanzia per il consumatore e per la crescita. Al momento non ci sono ancora stati segnali di diminuzione dei volumi e dei consumi, anche se in qualche paese qualche crepa inizia a vedersi e si nota un’importante contrazione dei consumi. Parliamo di luoghi in cui l’attenzione al prezzo è più marcata, per cultura come in Germania o per problemi di reddito disponibile come in Grecia e Portogallo. In ogni caso i prossimi 3-4 mesi saranno decisivi per capire quale sarà il trend dei nostri prodotti e delle esportazioni”.

L’intervento di Panzeri è stato utile inoltre per capire come gli altri paesi si stiano rapportando con la crisi energetica e l’inflazione che stanno avendo pesanti ripercussioni sul settore in Italia. “La situazione è simile – ha affermato –  e noi dobbiamo portare avanti l’inevitabile richiesta di aumenti dei prezzi. Se è vero però che le materie prime stanno aumentando un po’ il tutto il mondo, sulle energie i punti di vista sono differenti. In Francia ad esempio, dove il problema è meno sentito viste le fonti nucleari disponibili, per noi la negoziazione è stata molto complicata perché abbiamo dovuto far capire quanto fosse pesante la crisi energetica, e non possiamo dire di aver trovato la giusta “sensibilità” nel concederci degli aumenti. Altri paesi, che non hanno questa dipendenza dalle fonti energetiche, hanno fatto molta fatica o ci hanno addirittura rifiutati, rispondendoci “è un problema del vostro sistema”. C’è infine un altro aspetto legato ai costi dei trasporti che sono stati più problematici con le nazioni lontane. Ci sono stati atteggiamenti diversi a seconda dei paesi”.

 

 

 

 

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