venerdì 11 Ottobre 2024

Mare Aperto: consolidamento del brand sul mercato italiano puntando sul valore della sostenibilità ambientale a 360 gradi

Anche per la genovese Mare Aperto nel 2021 non sono mancate le difficoltà connesse alla pandemia che l’hanno costretta a rivedere, specie nei primi mesi, piani già avviati o in via di realizzazione. L’attenzione su “l’ultimo miglio”, la cura particolare delle attività con lo stretto monitoraggio dei singoli punti vendita e la proposta promozionale che ha spinto i clienti verso i punti più strategici con le offerte più convenienti e interessanti, ha però permesso all’azienda di tenere la posizione e ripartire con maggior vigore. Quanto all’anno in corso – iniziato all’insegna della recrudescenza del Covid e il repentino aumento dei costi delle materie prime – il Direttore Generale di Mare Aperto Carlos Blanco Baluja spiega a GDONews:

 

“La lattina in banda stagnata, che rappresenta il principale materiale di imballaggio per il nostro settore, ha subito aumenti vertiginosi di circa il 50% e non è la sola. I rincari di petrolio, gas ed elettricità hanno avuto un effetto a catena con ricadute, ad esempio, sulle celle frigorifere in cui viene mantenuto il tonno in entrata, sugli impianti per la sterilizzazione o sulla carta che si utilizza per il confezionamento in cluster. Per non parlare degli aumenti sui noli marittimi per il trasporto su container. Una sorta di “tempesta perfetta”, come è stata giustamente definita dagli esperti, che pesa  nell’aumento di oltre il 30% sui costi di produzione e riguarda davvero tutto il comparto, l’intera filiera. Nonostante tutto l’impegno profuso per evitare che le conseguenze ricadano sui consumatori, l’industria non può assumersi da sola l’intero impatto economico di questa situazione”.

 

Nel contesto che si è dunque delineato con questi fattori quali sono le novità a cui state lavorando per l’anno in corso?

Sul fronte delle conserve ittiche abbiamo lanciato nel 2020 un nuovo concetto di gamma sostenibile, con una nuova immagine coordinata ed abbiamo continuato ad innovare molto, dal punto di vista del prodotto, durante tutto il periodo della pandemia. Abbiamo infatti introdotto referenze cosiddette “law drain”, con minor quantità di liquido di copertura, tra cui prima una referenza con tonno pescato a canna ed una certificata MSC e, ultimamente, un tonno “basso in sale”, che consolida la nostra attenzione oltre che alla sostenibilità ambientale anche al mantenimento del benessere attraverso una corretta alimentazione quotidiana. Questo impegno è stato riconosciuto dai consumatori che hanno eletto la nostra nuova gamma “Prodotto dell’anno”, in base ad una ricerca su una selezione di prodotti venduti in Italia condotta da IRI, che ha coinvolto 12.000 consumatori (prodottodellanno.it cat. Tonno). Quest’anno inoltre siamo pronti a lanciare sul mercato una gamma assolutamente originale ed innovativa nel comparto Frozen. Proposte uniche per soddisfare un consumatore sempre più evoluto. Andremo incontro alle esigenze di tutti i target, tradizionali ed emergenti, sia dal punto di vista del gusto, sia da quello valoriale.

Ha già citato il tema della sostenibilità, ormai imprescindibile per rimanere competitivi sul mercato. Come vi state muovendo in questo ambito?

Per Mare Aperto, dopo il consolidamento a livello distributivo, su cui ci siamo concentrati nei primi anni, è giunto il momento comunicare un impegno che ha radici profonde: quello verso la sostenibilità. Le linee guida sono quelle contenute nel programma We Sea, composto da cinque linee d’azione che comprendono tutti gli ambiti della sostenibilità: la pesca e l’acquisto responsabile delle materie prime; una politica di massima attenzione alla qualità e alla sicurezza; l’utilizzo di energie rinnovabili e l’impegno concreto verso la protezione dell’ambiente; la responsabilità sociale d’impresa e l’economia circolare. Proprio quest’ultima è il fiore all’occhiello della politica aziendale di sostenibilità: già negli anni Sessanta sono state poste le basi di un vero e proprio ecosistema, grazie al quale oggi l’azienda utilizza il 100% della materia prima canalizzando le parti che non servono per le conserve ittiche su altri mercati. E’ stato quindi raggiunto il 100% di sfruttamento della materia prima tonno e combattiamo lo spreco alimentare anche tramite il Patto siglato nel 2021 con Too Good To Go. Inoltre, tramite la capogruppo Jealsa, Mare Aperto dispone di parchi eolici propri (in Spagna e Cile) e partecipati, grazie ai quali abbiamo raggiunto l’obiettivo “carbon neutral” nei nostri siti produttivi. Continuiamo a lavorare per sviluppare nuove linee che ci permettano di aggiungere valore alla società attraverso l’uso integrale delle risorse e lo sviluppo della tecnologia, quanto del talento umano. Va superata la percezione del tonno come commodity alimentare: in Mare Aperto vogliamo accrescere il valore del mercato, non solo il suo volume. E lo facciamo offrendo valori differenzianti che permettano al consumatore di vivere l’esperienza di un pasto a base di tonno in modo più coinvolgente, che gli consenta di contribuire, con il singolo gesto di acquisto, al bene del pianeta. Per questo, tutti i nostri prodotti hanno un certificato di pesca sostenibile, Friend of the Sea o MSC (Marine Stewardship Council, che ha anche certificato di recente la flotta di pescherecci Jealsa per la cattura sostenibile dello Yellow Fin nell’Atlantico).

Il concept di prodotto con la “giusta quantità di olio o acqua minerale” permette di preservare il sapore dei prodotti ed è migliorativa anche in un’ottica di sostenibilità, praticità e salute. Alcune referenze includono anche l’inserimento di olio Extravergine di oliva biologico, come parte dell’impegno del marchio per l’ambiente. D’altra parte, il packaging, già unico sul mercato per l’utilizzo su tutta la gamma del sistema di apertura facilitata, ora si veste di un approccio “clean label”, che significa trasparenza in ogni dettaglio informativo, tanto che gli ingredienti dal retro vengono portati sul fronte della confezione. Inoltre, il cartoncino di tutti i cluster è certificato FSC, dunque proveniente da foreste gestite responsabilmente. Per tutti questi motivi, Mare Aperto può davvero dire di essere “buono col mare”, come recita il nuovo pay off.

Attenzioni attualmente rivolte solo agli scaffali della Penisola dato che Mare Aperto non ha ancora aperto le proprie vendite ai mercati esteri: “Intendiamo concentrarci prima sul consolidamento del brand sul mercato italiano – conclude Baluja – soprattutto dal punto di vista della sua identità incentrata sul valore della sostenibilità ambientale a 360 gradi. Valuteremo in una seconda fase con quale approccio trasferire in altri paesi il patrimonio identitario acquisito in Italia, per partire con il posizionamento più corretto rispetto alle singole situazioni e momenti”.

 

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