
IRI ogni mese produce un documento sulle vendite del Largo Consumo Confezionato nella grande distribuzione italiana decisamente interessante per monitorare gli andamenti del più importante canale distributivo.
In una nota IRI scrive che “l’acuirsi della crisi geopolitica fra Russa e Ucraina soffia aria sul fuoco dell’inflazione: si affievoliscono le speranze di un assestamento dei prezzi delle materie prime una volta esaurita la pressione sulla ricostituzione delle scorte. Il tema inflazione acquisisce sempre più importanza nelle economie occidentali perché aumenta il rischio di bloccare (o invertire) la crescita.
(Nel mese di gennaio ndr) il Largo Consumo Confezionato nella Distribuzione Moderna comincia a risentire dell’aumento dei costi segnando una prima netta accelerazione dei prezzi (+1,4%, su base mensile ndr). Contemporaneamente si registra un calo dei volumi di vendita (-1,3%) ma bisogna considerare che il confronto con il picco delle vendite durante la seconda ondata pandemica (inizio 2021) ne accentua la flessione.
Il Discount mantiene un apprezzabile tendenziale positivo delle vendite a valore (+3,3%), rosicchiando così ancora qualche decimo di punto di quota di mercato ad Ipermercati, Supermercati e Libero Servizio Piccolo. In sviluppo anche i ricavi negli Specialisti Casa e Persona. La spesa reale (proxy dei volumi), invece, si contrae nella sola Distribuzione Moderna «Classica».
A Gennaio l’incidenza del Hi-Lo promozionale scende ancora di qualche decimo di punto rispetto alla controcifra, soprattutto a causa del comportamento delle Marche del Distributore mentre la quota di mercato delle Marche del Distributore (nella DM «classica») torna invece a risalire leggermente dopo un prolungato periodo di contrazione (+0,1pp). Rallenta lo sviluppo dei livelli assortimentali nella DM Classica, ancora sostenuti dall’azione dei Marchi del Distributore”
A fine gennaio le vendite del Largo Consumo confezionato nel canale Ipermercati, Supermercati, Libero Servizio-Piccolo, Specialisti Casa e Persona e Discount, sono state pari a 6,1 miliardi di euro, con una crescita praticamente nulla dei ricavi (+0,1%) a fronte di una contrazione dei volumi (-1,3%), dovuta sia alla risalita dei prezzi medi, che segna un significativo +1,4% mensile (rispetto al +1,1% dello scorso dicembre), sia al confronto con il gennaio 2021, dove era in corso la seconda ondata pandemica e la campagna vaccinale era solo al suo esordio. A questo si è accompagnata una diminuzione della pressione promozionale, che segna un -0,2% sul progressivo 2021.
Prosegue la crescita dei Discount (+0,5%) , oltre che quella degli Specialisti Casa e Persona (+3,2% di volumi), mentre Ipermercati, Supermercati e Libero Servizio Piccolo registrano un -2,2%.
Sul fronte prezzi, l’accelerazione maggiore la subiscono i Discount (+2,8%), seguiti da Specialisti Casa e Persona (+0,7%) e Iper+Super+LSP (+0,3%).
A livello di macroreparti, solo il mondo della Cura Persona registra performance positive (+9% a volume, +6,4% a valore), grazie ad una ritrovata possibilità di muoversi liberamente, mentre Alimentari, Bevande e Cura Casa sono tutti in terreno negativo, rispettivamente -1,6%, -5,3%, -3,4% a volume. Un risultato fortemente influenzato dalla controcifra di gennaio 2021.
Nello specifico, gli Alimentari vedono in positivo solo Ortofrutta e Petcare, nonostante siano due reparti che registrano le maggiori risalite dei prezzi: si pensi che nell’Ortofrutta ad una crescita a volume del +1,3% a volume corrisponde un + 5,6% a valore, mentre nel Petcare il rapporto è +1,1% a volume contro +4,5% a valore. Drogheria, Fresco e Freddo registrano invece rispettivamente un -2,3%, -1,7%, -1,4% a volume, pari a –0,1%, -0,5% e -0,7% a valore.
Le Bevande subiscono il confronto con i massimi livelli dello stesso periodo 2021 e vedono una riduzione della crescita dei prezzi medi, che corrisponde ad un +0,5% mentre era al +0,9% lo scorso dicembre. Il Cura Casa continua il suo calo ma con un rialzo dei prezzi medi importante (+2,9%) che permette di contrastare la flessione dei ricavi a -0,5%, come riportato nel paragrafo precedente.
Si assiste infine ad un primo tentativo di contenimento dei rincari all’offerta e infatti l’inflazione acquistata dai consumatori cresce più lentamente rispetto ai due mesi precedenti, anche se comunque segna un +1,3% rispetto al +0,8% di inflazione.
La Marca del Distributore guadagna quota di mercato (19,4% con un progressivo del +0,1% totale in Iper, Super e LS), soprattutto grazie alla spinta di Alimentari e Bevande (+0,3%), mentre segna un -1% nel Cura Casa ed è a zero sul fronte del Cura Persona, mentre le Marche Industriali registrano andamenti peggiori, con un trend del -0,8% a valore e del -1,7% a volume contro il -0,1% a volume e il -1,2% a valore delle MDD. Perde infine 0,2 punti percentuali la pressione promozionale nel mese di gennaio: saldo negativo più accentuato nella MDD (-0,3% contro il -0,1% delle Marche Industriali).
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