Castelfalfi, frazione di Montaione con una lunga storia di oltre 1300 anni, è uno dei borghi toscani che si è trovato senza abitanti con un abbandono iniziato nel secondo dopoguerra. Dopo alcuni tentativi di recupero è stato scoperto da TUI, leader mondiale del turismo integrato, che ha deciso di investire oltre 250 milioni di euro per ridare vita a storia ed agricoltura.
La zona, coltivata fin dagli etruschi, aveva continuato la sua evoluzione, giungendo nel quindicesimo secolo a diventare casa vacanza dei Tornaquinci – Medici. Nel Borgo di Castelfalfi, infatti, si può ancora ammirare il parco mediceo, testimonianza della visita di ambasciatori internazionali: il parco accoglie diverse specie di piante esotiche.
Il progetto di recupero dell’area ha richiesto la collaborazione di Legambiente e WWF, oltre all’indispensabile supporto della comunità locale. Così, nel 2010, cominciano i lavori di recupero con installazione di impianti di purificazione delle acque sotterranee e piovane e la riqualificazione dei terreni agricoli della zona. Parliamo di una Tenuta di 1.100 ettari, che include 25 ettari di vigneti e oltre 10.000 olivi, circa 700 ettari dedicati esclusivamente alla fauna naturale e 270 ettari di campo da golf, il più grande campo della Toscana. La peculiarità è che ogni passo della ristrutturazione, ambientale ed edilizia, ha tenuto come base e principio cardine la sostenibilità. Il progetto, che oggi include un Borgo Medievale, il castello, due hotel, ville e appartamenti acquistati da 75 famiglie, un percorso golf di 27 buche e la produzione agricola è raccolto in un’unica cornice: Toscana Resort Castelfalfi.
Toscana Resort Castelfalfi è, dunque, un vero e proprio esempio di recupero non solo edilizia e territoriale ma anche culturale. La filosofia del Resort è guidata fortemente dal desiderio di creare connessione tra il visitatore e il luogo stesso. La parola autenticità, speso abusata, è qui riportata al suo significato originale. Il soggiorno medio di un ospite a Castelfalfi è di circa 4/5 giorni, ma c’è anche chi affitta un casale ed anche chi decide di restare acquistando una proprietà. Gli acquirenti degli immobili diventano essi stessi investitori garantendo un efficace recupero della zona e dei casali storici della Tenuta.
Il Resort da parte sua, per dare memoria alla storicità della zona, ha deciso di non alterare i nomi originali dei casali, ma anzi, ha continuato ad usarli ricercandone le testimonianze presso abitanti precedenti: i Castelfalfini, che annualmente si riuniscono riportando ai tempi nostri una storia che ha rischiato di essere altrimenti dimenticata. Castelfalfi è infatti stata per molti secoli una delle zone più ricche della Valdelsa e Valdera fino alla conquista per mano di Firenze.
Il Resort offre in loco molte attività benessere ed eno-gastronomiche dedicate alla scoperta delle tradizioni della Toscana, tra queste oltre a wine-tasting di eccellenze locali nazionali, gli ospiti possono conoscere l’orticoltura biologica e la vendemmia con attività appositamente create. Per creare un maggior legame è stato lanciato, nel 2019, il progetto Be a Farmer in Castelfalfi, che consiste nell’adozione di un filare di vite o di olivi seguendone la cura in ogni passo fino alla vendemmia e all’imbottigliamento. Il Farmer riceve poi il prodotto agricolo imbottigliato e personalizzato e una scultura dell’artista toscano Andrea Roggi, lo sponsor ufficiale. Il progetto ha riscosso un grande successo giungendo un grande numero di adesioni, alcuni per 5 o 10 anni, solo in pochi mesi. Questo ha dimostrato ancora una volta che la ricerca della tradizione e dell’agricoltura biologica è sempre più alta, sia in Italia che all’estero. La tenuta è anche un punto di riferimento per piccoli coltivatori di olive, che da decenni contano sul frantoio di Castelfalfi per la molitura.
Con le vicissitudini del 2020 il Resort ha poi deciso di raggiungere i suoi ospiti tramite la GDO, mettendo nelle etichette di vino create ad hoc storia, tradizione e rispetto per l’ambiente. La qualità è la parola d’ordine in ogni aspetto dell’offerta di Castelfalfi ed i suoi vini non si sottraggono a questo MUST. Le etichette sono la traduzione di una storia millenaria ed il metodo di coltivazione e di raccolta dell’uva, seguiti da professionisti di massimo livello, così come i processi di imbottigliamento del vino, ci consegnano un prodotto biologico che nei suoi sapori sa rappresentare nella miglior forma la qualità di cui la Tenuta è portatrice.
La Grande Distribuzione può così beneficiare non solo di un’attenzione particolare, con un listino dedicato, nel caso in cui le aziende protagoniste del mercato abbiano intenzione di soggiornare in Tenuta per la realizzazione di eventi od altro nel periodo post Covid, ma soprattutto possono immediatamente portare la storia e la tradizione sui loro scaffali.
Dall’etichetta al paradiso di Castelfalfi è un attimo, basta chiudere gli occhi ed assaporare il suo ottimo vino.
Per informazioni: www.castelfalfi.com